“Roberto Capucci. La ricerca della regalità”
La Reggia di Venaria ospita un’esposizione inedita, che celebra il genio creativo di Roberto Capucci, rivolgendo un’attenzione particolare ad uno dei temi più cari al grande creativo: la ricerca della regalità. La regalità è intesa come resa solenne dell’abito, ha sottolineato Massimiliano Capella, curatore della mostra: un leitmotiv che ricorre in tutta la produzione del maestro, dagli anni cinquanta ad oggi, negli abiti da giorno e da gran sera, nelle creazioni per il palcoscenico e in quelle per le cerimonie istituzionali o religiose, nei grandiosi abiti-scultura appositamente ideati per le esposizioni museali. “Roberto Capucci. La ricerca della regalità”, allestita nelle Sale delle Arti della Reggia dal 23 marzo all’8 settembre 2013, ripercorre attraverso 50 creazioni, 32 illustrazioni, diversi bozzetti, video e testimonianze la capacità innata di dare vita a creazioni dotate di una grazia maestosa. Va in scena una caratteristica distintiva del lavoro di Roberto Capucci, individuabile sin dal suo debutto ufficiale avvenuto nel 1951 a Firenze, in un contesto ricco di cultura e legato ad una visione aristocratica dello stile (parliamo, in pratica, della nascita dell’Alta Moda italiana).
Il percorso rappresenta un’occasione unica per ammirare abiti creati dal grande stilista appositamente per regine, star e dame del gran mondo. Capucci ha vestito personalità importanti, tra le altre, le principesse Borghese, Odescalchi e Colonna, le attrici Valentina Cortese e Silvana Mangano, la cantante lirica Raina Kabajvanska, star internazionali come Marilyn Monroe, Esther Williams e il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini. Gli abiti ideati per queste donne eccezionali danno vita a un percorso dotato di grande fascino, che attraversa la seconda metà del Novecento raccontando molto sulle evoluzioni della moda e del lusso, ricostruendo, contemporaneamente, l’itinerario creativo di uno dei più grandi maestri della moda mondiale. Roberto Capucci ha tenuto a sottolineare: “Torino mi ha già accolto due volte con la sua signorilità e stile inconfondibili; in questa terza occasione, mi apre le porte di una delle residenze di corte più prestigiose e suggestive del mondo; ne sono felicissimo ed onorato e spero che le mie creazioni, in questa splendida mostra sulla Ricerca della Regalità, possano suscitare profonde emozioni creando una ideale sintonia con l’imponente e maestosa Reggia, uno dei simboli eccellenti del barocco europeo”.
L’esposizione organizzata dal Consorzio La Venaria Reale in collaborazione con la Fondazione Roberto Capucci racconta, attraverso diverse sezioni tematiche, il rapporto tra Capucci e il senso più elevato del concetto di eleganza femminile; le singole creazioni illustrano una visione e restituiscono un’interpretazione indiscutibilmente artistica della moda.
La sezione intitolata “Spose regine” presenta creazioni ideate dal maestro per nozze leggendarie. Tra le proposte più celebri e spettacolari gli abiti realizzati per Daniela e Patrizia Memmo, per le sorelle Valentina e Clara Nasi, per la marchesa Polissena di Bagno, per la marchesa Costanza di Canossa e per la principessa Maria Pace Odescalchi. La sezione comprende anche uno spettacolare abito da sposa ispirato all’opera del Tiepolo, in particolare al celebre affresco “La continenza di Scipione” del 1743-44, e la ‘Sposa in Rosso’, capolavoro in mikado di seta presentato per la prima volta nel 2009 presso Palazzo Fortuny a Venezia.
E’ particolarmente innovativa la sezione “Donne, primedonne e nobildonne” che propone, attraverso abiti unici, storie dal sapore leggendario come il rapporto a distanza con Marilyn o l’amicizia con Silvana Mangano, Valentina Cortese, Raina Kabaivanska e Rita Levi Montalcini.
La sezione intitolata “Arte e Natura nella ricerca della regalità” presenta abiti-scultura nati in momenti cruciali per la carriera di Capucci. Le due tematiche si affiancano, in modo particolare, a partire dal 1968 e in seguito al rientro a Roma da Parigi, nella ricerca di una moda che sia “oltre la moda”. Nel percorso espositivo sono presentati alcuni esempi emblematici che vanno dalle creazioni ispirate all’arte e all’architettura classica, vestiti che prendono a prestito dalla natura foglie, corolle e farfalle, fino alle 12 Architetture in Tessuto realizzate per la Biennale di Venezia del 1995.
“Il disegno del maestro” è raccontato attraverso una sezione espressamente dedicata.