Rosso e fango i colori Ferragamo
Eleganza firmata Salvatore Ferragamo. Questa volta è piena di contrasti sorprendenti. Sulla scia di una tendenza che si è ripetuta su molte passerelle anche Massimiliano Giornetti, stilista della linea uomo per Ferragamo si è spinto molto in avanti con il colore. Difficile pensare a marito, figli, parenti, colleghi ed amici in abito doppiopetto rosso corallo, camicia marrone, scarpe classiche derby stringate, busta da lavoro marrone; se rosso è solo il pantalone, allora saranno le scarpe e la busta di lavoro color corallo a mantenere una coerenza cromatica con il capo base; ma tutto ciò è poco convincente.
Tralasciamo le forzature della cartella stampa, perché non ritroviamo nella collezione il richiamo all’arte di cui si parla, ai volti di Modigliani,alle teste di Brancusi, a Les Demoiselles d’Avignon di Picasso; e neppure all’arte l’arte primitiva e raffinata (così viene definita), che non può essere raffinata se è veramente primitiva, che può aver ispirato le avanguardie del Novecento, pittori come i fauves, Matisse e Derain.
Ma tutto ciò è difficile da identificare nell’ eleganza della collezione Ferragamo. Forse i colori rossi possono ricordare le tuniche dei guerrieri Masai che però sono più sanguigne; i marroni, la terra d’Africa o, nelle tonalità più chiare, anche l’acqua dei fiumi o delle pozzanghere, perché se chiedete ad un bambino dei dintorni di Nairobi, di colorare l’acqua, la farà, non celeste, ma ocre. Ma altri richiami africani proprio non li individuiamo.
Piuttosto i panama colorati -anche a 2 colori oltre la guarnizione esterna- , a tese larghe e molli e ammaccature laterali; gli abiti i gessati doppio petto, blu o marrone; le scarpe bicolori stringate ci riportano alla memoria una eleganza molto vistosa di anni passati oramai da tanto tempo, degli USA degli anni del proibizionismo.
Se prescindiamo da legami inesistenti con forme d’arte e altre culture ecco che l’uomo Ferragamo è quello di sempre. Elegante e raffinato, accurato nei dettagli, ricercato nei materiali, è un jeune homme che deve acquisire una maggiore disinvoltura nel portare alcuni accessori. Le giacche sono strutturate, dal taglio sartoriale accostato al corpo, corte, per l’abito intero sono spesso doppiopetto. A volte di eleganza troppo ricercata: leziosa – non siamo in grado di dare altra definizione- la versione con revers e scollatura molto profonda, abbottonatura doppio petto e cintura con chiusura a morsetto allacciata in punto vita a imitare la forma più femminile di portare la giacca. Non del tutto convincente la versione delle giacche da sera con revers di organza di seta doppiata in colore più chiaro, addirittura bianco nell’abito nero. Sotto la giacca, camicia dal collo piccolo; t.shirt anche di organza o pelle; maglieria sottilissima.
La vera novità che la collezione apporta all’universo Ferragamo ci sembra proprio la maglieria. Lavorazioni ai ferri e uncinetto. Giacche di crochet intere, senza cuciture, fatte di unico pezzo. Maglie doppiate, sfrangiate, tricot di perline, fili flottanti, trecce di cachemire e cotone lavorate ai ferri. Sofisticati tricot di fettucce in pelle diventano maglie.
Per gli accessori oltre alla derby stringate mono o bicolore, eleganti mocassini bianchi e colorati; borsa, busta da lavoro, sciarpa, cappello e pochette nel taschino della giacca.