Scomparso a 71 anni Yves Saint Laurent
Si è spento a Parigi a 71 anni lo stilista francese che segnò lo stile nella seconda metà del XX secolo. Innovatore ed emancipatore dell’ immagine femminile, aveva dato l’addio all’attività già nel 2002, chiudendo dopo tanti successi e tanta gloria la Maison da lui fondata.Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent era nato in Algeria 71 anni fa da una agiata famiglia francese e già a 17 anni lavorava per Christian Dior a Parigi. Scomparso Dior, fu proprio Saint Laurent nel 1957 a essere chiamato alla guida della maison. Sin dalla sua prima collezione, Saint Laurent apparve subito anticonformista e irriverente, caratteristica che segnò la sua carriera rendendolo, dagli anni sessanta in poi, innovatore ed emancipatore dell’immagine femminile. Basti pensare che sue furono alcune importanti intuizioni di stile che lo condussero a introdurre, per primo nelle collezioni donna, alcuni abiti prettamente maschili come i blazer, gli smoking e i trench. Lo stilista conobbe fin da ragazzo Pierre Bergè e nel 1962 con lui fondò una delle più importanti etichette di moda del ventesimo secolo, la YSL. La maison diventerà un marchio universalmente conosciuto ed un impero economico
che lo portò nel 1989 ad essere quotato in borsa, per essere poi ceduto, quattro anni più tardi, alla farmaceutica francese Sanofì per circa 600 milioni di dollari; una cifra impensabile per allora. La YSL passò ancora di mano, acquistata dal magnate della moda francese, Francois Pinault, che la divise in due. Yves Saint Laurent Couture (profumi e pret-a-porter) fu accorpata al gruppo Gucci, mentre l’Haute Couture fu assorbita direttamente nel gruppo Pinault. In quegli anni mentre Tom Ford in Gucci si occupava della collezione prêt-à-porter (più accessibile al grande pubblico), Yves Saint-Laurent disegnava la linea di alta moda.
Il 22 gennaio 2002, con una celebre sfilata retrospettiva della sua opera, Yves Saint Laurent, dirà addio in modo commosso e polemico al mondo della moda che, secondo lui, era ormai sempre più industria e sempre meno creatività e cultura. In quella circostanza ringraziò tutte le persone che lo aiutarono ad affermarsi e i suoi collaboratori. “Le donne che hanno portato i miei vestiti, le celebri e le sconosciute”. Tra le più famose ricordiamo Catherine Deneuve. E così, dopo che era faticosamente uscito, due anni prima, dalla dipendenza da alcol e droga, dopo quaranta anni di brillante carriera Yves Saint Laurent metteva la parola fine ai difficili rapporti con Pinault e alle divergenze con Tom Ford, lo stilista texano a cui l’imprenditore aveva affidato la vera miniera d’oro nell’impero Saint Laurent, ovvero il pret-a-porter.
L’anno scorso Saint Laurent aveva ricevuto la Legion d’Onore, massima onoreficenza della Repubblica Francese.
Di lui rimangono le immense collezioni di moda e il suo pensiero e monito : “La moda non è un arte ma ha bisogno di un artista per esistere, gli abiti sono sicuramente meno importanti di musica, architettura e pittura, ma era ciò che sapevo fare e che ho fatto, forse, partecipando alle trasfornmazioni della mia epoca”. “Oggi non si lavora più solo per rendere le donne più belle ma anche per rassicurarle. In molti soddisfano i fantasmi del loro ego attraverso la moda, mentre io ho sempre voluto mettermi al servizio delle donne, servire i loro corpi, i loro gesti, le loro stesse vite”. Scriveva : “Ho sempre vissuto per questo mestiere, l’ho sempre amato e rispettato fino in fondo.” E proprio la parola “LOVE” e la firma Yves Saint Laurent appaiono oggi sulla web-homepage della sua Fondazione.