Se l’abito da tappeto rosso rivela il film
Sono pochi gli spettacoli che attirano i flash dei fotografi più delle sfilate delle dive sul tappeto rosso. In particolare, ci si concentra sul vestito: i giornalisti chiedono alle star chi è lo stilista, se è stato disegnato apposta per lei… Perciò risulta importante scegliere l’abito giusto.
Solitamente, le star si affidano a una stylist, che consiglia loro gli abiti di ultima tendenza, freschi freschi di passerella, oppure vengono corteggiate dagli stessi stilisti per indossare delle loro creazioni in modo da far loro pubblicità. La scelta di una misè è quindi una questione di marketing e di moda, o almeno così appare. Ma forse non è sempre così.
Guardando le foto del Festival del Cinema di Venezia dell’anno scorso, è impossibile non notare Natalie Portman durante la cerimonia d’apertura, alla presentazione de “Il cigno nero” di Darren Arofonsky: nel suo abito firmato Rodarte color rosso sangue e impreziosito da pietre della stessa tonalità: era una visione. È proprio grazie a questo film che l’attrice ventinovenne ha dominato l’ultima stagione dei premi, fino all’Oscar come miglior attrice protagonista. Interpeta la giovane Nina, ballerina scelta per svolgere il ruolo principale nel “Lago dei Cigni” di Tchaikosky. Ingenua e immacolata, perfetta incarnazione del cigno bianco, Nina viene spinta a far leva sul suo lato oscuro per diventare il perfetto cigno nero, fino ad arrivare alla pazzia.
Centrale nel film è il contrasto tra bianco e nero, tra bene e male, tra innocenza e colpa. Ma spicca anche un altro colore, un rosso molto sanguigno. Perchè, durante la caduta di Nina, il sangue scorre, accrescendo la drammaticità del film. Inoltre, lo stesso mondo del balletto fa sputare sangue, perchè per mantenere livelli alti è necessario un duro lavoro fisico. Ed è risaputo che le ballerine danzano col pugnale in bocca, perchè la caduta di una può significare la gloria di un’altra.
Ricapitolando, forse l’abito della Portman, oltre ad aver conquistato per la sua bellezza, non è stato una scelta casuale, ma finalizzata a svelare qualcosa del film presentato in quell’occasione.
O, almeno, è bello pensarlo.