Sempre una sorpresa
Ogni volta che si torna a Parma per partecipare -nella sede fieristica della città emiliana- a quella grande kermesse (la numero XXXV!) che è “MERCANTEINFIERA”, si rientra nei propri luoghi di vita con l’idea di essere stati catturati da una frenetica e tentacolare macchina del tempo.
Un’immersione nel passato che trascina e induce al desiderio di qualcosa che fu…….
Una prova vivente che quel che pareva in disuso può -se amorevolmente cercato, curato, accarezzato, apprezzato- trovare nuova luce per mostrarsi.
A partire dal 1º fino al 9 di Ottobre 2016, più di mille espositori -dislocati in vari padiglioni- offrono allo sguardo di avidi e curiosi occhi (una media di 50.000 visitatori per edizione -due all’anno, una in Primavera e una in Autunno-!) il frutto della propria ricerca sparsa per il mondo.
Dall’Antiquariato al Modernariato e al Design di collezione, ecco mobili, abiti, ceramiche, libri, accessori, stampe, quadri, fotografie, gioielli……che declinano la memoria senza indugiare troppo sulla nostalgia.
Creatività che si fa palpabile e rappresentazione del proprio tempo che si mette a disposizione di tutti.
I secoli si intrecciano, le epoche si abbracciano, gli stili si sorridono. E tutto gioca e invita al gioco.
Il valore e il significato di ogni pezzo trovano nella mutevolezza del contesto un’identità sempre fresca e rinnovata e rivelano un’apertura ulteriore una volta “passati di mano”.
Così le “famiglie di oggetti” -come amava descrivere Giò Ponti i gruppi che piano piano prendevano forma su una mensola o su un tavolo- trovano qui la loro ragion d’essere e l’incredibile opportunità di espandersi.
“Da cosa nasce cosa”, affermava Bruno Munari. Mai la stessa, mai una uguale all’altra, mai stanca di sorprendere.
Meraviglioso perdersi, all’interno del Padiglione 5, nell’allestimento verde denominato ARCHI&PARCHI dove vecchie panchine da giardino di ferro battuto e aggraziate seggiole dallo schienale arzigogolato creano scenari di grande respiro; il battito si fa più lento, il passo più dolce.
Entusiasmante soffermarsi davanti alle auto storiche che nel primo week-end (1 e 2 Ottobre) sfoggiano cromature lucenti e dettagli di bachelite di rara eleganza. Una sezione dedicata alle Mercedes anni ’30/’60 e alle “Vespa” nel loro settantesimo compleanno rimanda a periodi storici colmi di preoccupazioni ma anche di spensieratezza…..
Poi, dopo aver scorribandato tra corridoi resi ancor più luminosi dalle innumerevoli lampade Déco e inframmezzati da angolari librerie svedesi anni ’70, dopo aver tergiversato sull’acquisto di una spilla in celluloide rappresentante un fiore stilizzato piuttosto che su un bracciale firmato Trifari simile a un tralcio di vite, dopo aver sostato davanti a un quadro di Balla per assorbirne la magnetica geometria o al cospetto di una statuina Lenci leggiadra e ammiccante, dopo aver ascoltato la voce di Fred Buscaglione da un magnetico jukebox AMI o il suono di un corno nello stand di un garbato amatore di oggettistica adatta a una accogliente casa di montagna, dopo aver provato un fantastico cappottino di Dior bordato in velluto e sperimentato l’ebrezza di calzare una décolleté Ferragamo bicolore anni ’50………..dopo tutto questo………….ecco affacciarsi un plusvalore, anzi due……..
Il padiglione 4 ospita infatti due mostre collaterali all’insegna della femminilità e dell’espressione artistica teatrale.
Un’atmosfera “coquette” (pizzi, trine e falpalà) si evidenzia nella prima dall’intrigante titolo “Segreti di regine e regine di segreti”; curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova, focalizza l’attenzione su quegli oggetti preziosi e ricercati che maestà come Margherita di Savoia, Obolenskaya di Russia, Maria Luigia d’Austria -o di Parma- tenevano accanto a sé per uso “quotidiano”. Ventagli di struzzo, civettuoli fazzoletti, prestigiosi portaprofumi, abiti delicatamente avvolgenti, frivoli ombrellini/gioiello atti a riparare pelli alabastrine e perlacee alquanto timorose del sole.
“Le muse in scena”, il titolo della seconda collaterale; curata da Alberto Nodolini, Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani, pone l’accento su una serie di bozzetti di velari e fondali creati da famosi scenografi parmensi per il Teatro Regio di Parma -voluto fortemente da Maria Luigia, “la colta”-.
Viene voglia di tornare più e più volte, alla fine. Molte le impressioni rimaste in sospeso e degne di essere nuovamente accolte.
Qualche “succulento” bombon a km 0, acquistabile in uscita, stempera l’amarezza di lasciarsi alle spalle tanta meraviglia.
MERCANTE IN FIERA
Fiere di Parma
1-9 Ottobre 2016
www.mercanteinfiera.it