SÌ SPOSAITALIA COLLEZIONI: le tendenze del 2013
Torna a fieramilanocity -dal 22 al 25 giugno 2012- uno degli appuntamenti più importanti per gli operatori del comparto degli abiti e accessori da sposa e cerimonia per donna, uomo, bambino. Sì Sposaitalia Collezioni presenta le nuove tendenze per la stagione 2013: un palcoscenico per i migliori designer internazionali; una piattaforma di confronto tra stili, tendenze; una rampa di lancio per le novità, ma anche una vetrina della grande tradizione dell’eccellenza italiana.
La manifestazione inizia col presentare in anticipo la nuova immagine simbolo della edizione del 2012: una sposa che unisce candore, glamour ed eleganza; una donna dalla bellezza eterea, sofisticata e senza eccessi, definita pulita, un “soffio” di purezza.
Rinnovata anche il sito web. Tra i punti di forza: una home page più contemporanea dove le foto degli abiti sono i veri protagonisti; spazio ai social network Facebook, twitter e YouTube cliccabili subito in testata e più visibilità alle news per informare costantemente il pubblico di riferimento sugli sviluppi della manifestazione.
Ma quali sono le prospettive sui visitatori buyer di questa edizione? Si basano evidentemente sui risultati dell’edizione di giugno 2012 che evidenziava un export positivo. La manifestazione del 2011 ha chiuso con 6.430 buyer (+4% rispetto al 2010), di cui il 27% buyer stranieri. I paesi del Nord Europa Austria, Germania, Finlandia, Norvegia e Svezia hanno incrementano la loro presenza; per i Paesi dell’ Est Europeo, la crescita maggiore è stata per Serbia, Moldavia, Ucraina e Russia. Accanto alla grande presenza del Giappone spiccavano i nuovi mercati come Brasile e Australia.
Da un punto di viste di tendenze era risultato evidente che l’abito da sposa per il 2012 si sarebbe caratterizzato ancora da spalle scoperte e il punto vita sottolineato, corpetto strutturato su maxi gonne ampie e leggere.
Una ricerca presentata nell’edizione 2011 che ha coinvolto 4000 donne in Italia, Spagna, UK e Usa, fra i 20 e i 35 anni con un matrimonio programmato nell’arco dei successivi 12 mesi alla ricerca, ha dato indicazioni interessanti da un punto di vista sociologico e economico. Il primo dato significativo è italiano e rivela che la concentrazione massima dei matrimoni si registra nella fascia d’età tra i 25 e i 28 anni. Qualche indicatore fonde tendenza con economia e socialità: le linee scivolate e minimal sono le preferite dalle spose occidentali e giapponesi. Negli Stati Uniti, invece, vince l’abito particolarmente ricco e strutturato, anche se le spose americane destinano un budget inferiore (circa 35 mila euro) all’evento “matrimonio” rispetto alla spesa un po’ più alta delle italiane (40 mila) e delle inglesi (43mila). In particolare, per l’abito, le italiane acquistano in un range fra i 2400 e i 6000 euro, un po’ meno della disponibilità inglese che parte da 3200 per raggiungere anche gli 8000 euro. Particolare il discorso per le collezioni maschili in Usa, perché oltre oceano la tendenza per lo sposo è quella di noleggiare l’abito per il giorno del sì, creando un buon indotto fra i distributori di abiti a noleggio.
Tra le curiosità dell’edizione 2011: l’abito di carta di David Fielden.
L’abito più spiritoso ci è sembrato quello di Suzanne Hermann che ci ha ricordato un vecchio film “Cantando sotto la pioggia”, perchè, dice un vecchio adagio, “sposa bagnata sposa fortunata”. Sarà per questo che l’abito di Fielden è di carta, ma non si bagna.
Meno interessante ci è sembrata la rassegna di abiti da sposa per i 150 anni dell’Unità di Italia ispirati al tricolore.
Attese per la prossima edizione? Ci piacerebbe che gli abiti da sposa avessero le spalle coperte in modo che nel caso di cerimonia in Chiesa fossero adeguati alla della sacralità del luogo. Basta un coprispalle da abbandonare nel momento di mondanità come è appunto il ricevimento.