Smoking
I conoscitori dell”˜inglese riconoscono in questo termine il gerundio di “to smoke” e tra questa forma verbale e l’abito da sera più elegante e formale dell’uomo il passaggio è breve: il suo nome deriva da “smoking jacket”, una veste da camera che gli uomini indossavano nelle stanze per fumatori, con lo scopo di riparare l’abito dall’odore.
C’è chi dice che questo tipo d’indumenti sarebbe nato a Londra nel 1865 in una sartoria che avrebbe ideato una “giacca corta da fumo” per il principe di Galles, ma certo è che, fino al 1880, l’unico abito formale da sera era il frac.
La prima apparizione europea dello smoking fu al casinò di Montecarlo nel 1880, mentre negli USA, arrivò 6 anni più tardi, quando un industriale del tabacco lo indossò il 10 ottobre al Tuxedo Club ed è proprio il nome di questo circolo a battezzare l’abito in americano. Anche in UK, il termine smoking non si utilizza, ma si parla di dinner jacket.
Nonostante le differenze a livello di terminologia, la sostanza è la stessa: il tipo classico è nero, in drap -cioè in tessuto lucido di lana morbida, a pelo liscio e setoso-, con pantaloni diritti arricchiti da banda laterale in raso, una giacca monopetto a uno o due bottoni con revers in raso, camicia bianca con sparato, polsini da gemelli e colletto da papillon, fascia in vita e scarpe di vernice nera. Esistono, ormai, infinte versioni di taglio, colore e tessuto, ma ognuna deve essere indossata sempre e solo dopo le ore 18.
Quindi fate attenzione uomini: non fate errori e non sceglietelo per i matrimoni!