Stefano Dominella, come cambia l’eleganza
Ad Altaroma il presidente spiega come si è trasformata la donna e quindi il modo di vestire. Spiega la mission della manifestazione e dice “L’Italia investirà sempre più in India”. Intanto lui ha invitato a sfilare a Roma, Kiran Uttam Ghosh, la Valentino indiana. Una manifestazione all’insegna dell’internazionalizzazione, della ricerca e della sperimentazione, con grande spazio ai giovani.
Entro con il presidente di Altaroma e presidente della Gattinoni, Stefano Dominella, alla sfilata di Lorenzo Riva, Palazzo Valentini a Roma. Mi siedo vicino a lui e comincio l’intervista.
Come mai la polemica della direttrice Vogue Italia Sozzani?
“Non è stata capita. La Sozzani diceva che Roma non è la città del business della moda, ma della promozione e dello scouting. Frase tagliata a metà: e quindi strumentalizzata dai giornali. E’ rimasto che Roma non è città della moda”.
Due le piste seguite da Altaroma, l’internazionalizzazione e lo spazio ai giovani?
“Sì. E l’India entra nei piani di internazionalizzazione. L’Italia dopo la Cina e il Brasile investe in questo paese. Ferrè ha presentato in India le sue collezione e la Valentino indiana, Kiran Uttam Ghosh,
ha sfilato ad Altaroma. E poi la sperimentazione, la ricerca, lo spazio ai giovani da una parte e la difesa delle maison storiche dall’altra”
Ma i giovani non imparano più dagli atelier?
“Non imparano più negli atelier, anche perché a Roma ne sono rimasti cinque. L’altamoda è troppo costosa, e il pubblico è sempre più abituato al pret a porter. Così i giovani si formano negli uffici stile delle aziende e quindi fanno poco esperienza di lavoro di alta moda”.
E’ costosissimo fare altamoda, abiti unici. Esistono finanziamenti pubblici?
“No questo no. Ci sono invece aiuti a difesa dell’immagine delle grandi maison storiche nel mondo”.
E’ cambiata l’eleganza?
“E’ più sobria e la donna è ringiovanita, anche grazie a diete e palestra”.
Quali sono i segnali di una moda che ringiovanisce?
“Il punto vita strizzato, gonne più corte, scollature, pantaloni elasticizzati stretti. Vogliamo essere belli e giovani a tutti i costi e questo ha decretato la fine dell’eleganza tradizionale”.
Che ne pensa del multietnico?
“Le multietnie fanno parte della società e quindi della moda”.
I bermuda con giacca e cravatta per gli uomini, ultima trovata a Milano uomo?
“I bernuda no. Solo per la spiaggia. Scoprono la parte meno bella dell’uomo”.
Le donne eleganti cosa scelgono?
“Chanel. Una delle poche griffe che unisce la tradizione e la contemporaneità nel segno dell’eleganza”.
Per vestirsi comode, informali e chic?
“Un pantalone, una camicia bianca, cintura e borsa sportiva a tracolla”
Come preferisce le donne?
Femminili, poco truccate e con una bella personalità”.
Le donne più eleganti?
“Virna Lisi e Sharon Stone”.
Gugliermo Mariotto ha presentato i vari tipi di amore, anche quello intercettato?
“Per lo scandalo che è successo. Gulliermo ha sempre lavorato guardando ciò che avviene nella società”.
Il vicesindaco di Roma, l’onorevole Garavaglia, in tailleur, camicia bianca, un giro di perle, scarpe Chanel, seduta in prima fila vicino a noi dice:
“L’eleganza è quando ti sai vestire a seconda delle occasioni. Quando ti sai guardare allo specchio e quando non pretendi di voler sembrare quella che non sei. Una cosa che non mi piace sono le donne in ciabatte, con gli infradito”.
Non si definisce elegante. E invece ribadisce l’eleganza della madre: “Mia madre ha 86 anni, è elegantissima, magra, e non dimostra l’età che ha. Sa vestirsi sempre bene, a seconda delle occasioni. Ed è quello che ha cercato di insegnarmi. Ma l’eleganza è innata, fa parte del modo di essere, del portamento”.
Si discute dell’eleganza più o meno scontata delle signore in prima fila. C’è un giallo troppo canarino. E poi comincia la musica, la Carmen di Bizet, ecco due ballerini sulla passerella. Si dà il via allo spettacolo di Riva, omaggio a Balenciaga.