Stratum di BNG per una business woman agguerrita
Con i pugni che coprono il viso e un’andatura a ritmo di musica, si fa avanti, tra le due ali di pubblico, una donna interamente vestita di nero che si muove in una sorta di danza. Questi passi che incantano gli spettatori le permettono di mostrare tutti i modi con cui il particolare maglione di lana che porta su di sè può essere indossato. Fin dai primi istanti del défilé, è, quindi, chiaro che i capi classici che caratterizzano l’armadio di ogni donna sono stati rivisitati nei loro tagli e nella forma dalla stilista turca Nilgün Gülen. La designer ha scelto Milano come luogo di presentazione del suo brand all’Europa, per inaugurare un simbolico ponte di scambio tra la sua Turchia e il vecchio continente.
La sua collezione AI 2010/11 “Stratum” rompe gli schemi tradizionali e sovrappone senza timore morbidi pellami e nappa traforata: i diversi strati costituiti dai differenti materiali permettono alla donna d’affari di giocare con il suo look e costruire il suo outfit in modo comodo, vivo e attivo.
I colori scelti dalla stilista ricordano le tonalità tipiche del centro della terra, delle profondità magmatiche: regna incontrastato il nero della pietra lavica, accompagnato dal grigio cenere, intervallato da camicie bianche come il vapore e da dettagli di un viola e di un verde smeraldo tipici di filoni di pietre preziose nascoste sotto la crosta terrestre.
Sul sottofondo di una musica sempre ritmata, le modelle avanzano a passo veloce e deciso: la figura femminile da cui Nilgün trae ispirazione è la guerriera Clorinda, da cui la donna di oggi eredita il coraggio, la caparbietà e la sicurezza. Altra traccia di questo mito la ritroviamo nell’utilizzo di catene leggere che prendono la forma di collane o arricchiscono semplici abiti neri, arrivando a costituire dei veri e propri gilet o copri spalla.
Le maglie e le camicie sono avvolgenti e morbide; i colli sono ampi, ribaltati, dalla geometria unica e irregolare; i pantaloni e le gonne sono lunghi e mai fascianti; la borsa è grande, moderna, semplice, stropicciata e vissuta; le calzature di pelle nella prima parte dello show, sia si tratti di stivali che di semplici scarpe, sono basse e piatte. Gli abiti, inoltre, non evidenziano le forme femminili, ma accarezzano il corpo con discrezione e leggerezza e sono in parte ricoperti da caldi cardigan o inserti di lucida pelle, usati per dare forma non solo a cinture, ma anche a colli e gilet. Anche i tacchi poi si alzano: i mannequins portano scarpe dalla forma a metà strada tra uno stivaletto fino alla caviglia e il decolleté e dall’alto plateau massiccio e robusto.
Degni di nota, secondo l’apprezzamento espresso dai presenti, sono un abito rosa antico, con le maniche di tulle trasparente e una cintura arricciata in vita impreziosita da pietre; un elegante completo, simile ad uno smoking, composto da una sorta di giacca senza maniche, senza bottoni e chiusa in vita da un semplice laccio in pelle e un paio di larghi pantaloni rimborsati in fondo; e l’ultimo elegante vestito, la cui parte superiore è costituita da ritagli di pelle e nappa sapientemente disposti e distribuiti.