Sul cuscino. Lo IED al Franco Parenti di Milano
Lo IED mescola beneficienza e spettacolo teatrale, in una performance ben riuscita andata in scena il 3 dicembre al Teatro Franco Parenti di Milano dove sono protagonisti suoi alunni Fashion Designer già diplomati.
Singolare la scelta del focus dello spettacolo: il cuscino. Sul cuscino – Viaggio onirico tra voce, corpo, movimento, è il titolo della pièce. Questo oggetto familiare e intimo, che immediatamente suggerisce una atmosfera onirica, negli intenti del docente e coordinatore IED Alon Siman-tov doveva sollecitare la creatività non solo gli alunni di IED Moda Milano, ma anche i danzatori acrobatici di Kataklò Athletic Dance Theatre e la voce dalle suggestive sonorità di NicoNote.
Il risultato è stata una piacevole serata benefica a favore di FRO Onlus – Fondazione Radioterapia Oncologica. Lo spettatore si è sentito coinvolto già nel foyer da un tableau vivant dove i danzatori – negli abiti dei neodiplomati IED e accompagnati dall’intervento poetico di NicoNote –introducono ciascuno alle suggestioni di un sogno, grazie all’interazione di corpo, abito e danza. La rappresentazione cambia format sul palco della Sala Grande.
Il teatro diventa lo scenario onirico in cui i corpi dei danzatori grazie alle coreografie di Giulia Staccioli, danno vita a un racconto fisico che esplora ogni possibilità del gesto atletico e coreutico. Anche in questo momento lo spettacolo è accompagnato dalla voce di NicoNote e i danzatori indossano outfit a tema degli studenti IED Moda Milano
Il protagonismo degli alunni IED arricchisce con altra modalità l’intento benefico della serata: 30 pezzi unici decorati dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design sono stati messi in vendita al pubblico nel foyer del Teatro a favore di FRO Onlus.
Ma andiamo alle collezioni moda degli studenti diplomati IED Milano.
Sono 4 i neo designer che hanno partecipato all’evento: per i tableau vivant Dara Silva Bulleri, Valentina Franchi e Gaetano Stea, per gli abiti di NicoNote Dara Silva Bulleri; Gioele Costantini è presente in alcune coreografie.
Dara Silva Bulleri suggestiona lo spettatore con una collezione realizzata a partire da lenzuola bianche riutilizzate, parte di un corredo familiare recuperato, in un intreccio di riti e sensazioni. La materia passata di mano in mano prende vita a passo di danza, gli abiti si trasformano in idoli quotidiani.
Gioele Costantini porta sul palco la “paralisi del sonno”: il disturbo per cui insorge una vera e propria incapacità temporanea di muoversi e parlare. La collezione prende tutti i componenti che si possono trovare in una camera da letto e li mette assieme creando un immaginario visivo onirico. Focale è l’utilizzo di ciò che mira a trasmettere una sensazione di comfort, come cuscini antistress e sezioni imbottite con ovatta e (rilassante) lavanda.
Valentina Franchi punta ancora sul lenzuolo, questa volta come base su cui applicare una vera e propria guida alla realizzazione di capi sartoriali in casa propria, sfruttando le rappresentazioni grafiche delle funzioni matematiche sul piano cartesiano. Il pannello bianco cosparso da linee sottili colorate invita l’utilizzatore a giocare, fino a trasformarlo da semplice lenzuolo in abito vero e proprio. Il rapporto che si instaura con il capo creato è ancora più intimo rispetto a un semplice capo acquistato: sei stato tu stesso a dargli forma, partendo da un elemento – come il lenzuolo – vicino a tutti noi.
Gaetano Stea riflette sul corpo umano e sul suo rapporto con lo spazio abitabile. Abbandonato al senso della relatività delle cose, l’uomo si rifugia in un elenco di misure, una combinazione di moduli che abbracciano il suo corpo, lo annullano e lo geometrizzano. Le intenzioni individuali si insinuano nella calma delle linee, il soggetto si ritira in sé, si dilata in nuove forme, si ripete meticolosamente.