Sulla passerella di Alberta Ferretti una rigorosa femminilità
Autunno inverno 2012-13: un altro passo in avanti per Alberta Ferretti verso un diverso codice estetico e una diversa immagine femminile.
La donna eterea vestita di chiffon e colori pallidi si va tramutando pian piano e si mostra con una femminilità più determinata, più dinamica: veste in modo più rigoroso e preciso, perché ha scoperto un mondo diverso, in cui bisogna camminare lasciando il segno di una diversa presenza. E’ una donna intraprendente, efficiente e dinamica, più fattiva di fronte ai problemi che il mondo sta affrontando, che non rinuncia però alla sua immagine precedente, leggera e fragile, impalpabile e delicata. Così talvolta mescola gli stili.
Porta con disinvoltura un lungo cappotto gessato, dai grandi revers, ma su una gonna iperfemminile con blusa trasparente; oppure un tailleur pantalone sempre gessato con un bluson corto nero ricamato di jais e piume. La scelta del gessato si moltiplica nel cappotto “da mattina” con cintura in vita e sorprendentemente in un abitino scivolato in chiffon. Gli stili sono mescolati anche attraverso i cappotti in pelle costruiti con tagli ed inserti che conferiscono al capo un’aria squadrata, decisa, ammorbidita dagli abiti trasparenti che talvolta solo si intravvedono.
La sintesi operata da Alberta Ferretti per esprimere una femminilità più determinata si rivela negli abiti e nelle gonne di pelle con inserti di voile dove le geometrie che ne risultano regalano al corpo femminile allo stesso tempo sensualità e severità. La stilista raggiunge lo stesso effetto anche negli abiti da sera lunghi femminili e sensuali: cuciture, tagli e intrecci scolpiscono e rivelano la morbida sinuosità del corpo femminile, ma nello stesso tempo lo irrigidiscono dandogli rigore.
Le pellicce giocano un ruolo importante. Sono cappotti di visone dai colori forti; gilet, cappe e giacche di volpe argentata assecondano il gioco dei contrasti con il loro volume opposto alla leggerezza delle gonne.
Ciò che più ha sorpreso nella collezione è stata la paletta dei colori poco usuale nella stilista: prevale il nero; ma c’è il viola , il bianco, il verde, il rosso. Viola gli abiti da sera di stile più tipicamente Alberta Ferretti, in chiffon con intrecci o con intarsi di pizzo leggerissimo.
Tra gli accessori le scarpe sono con tacco a spillo, décolleté o tronchetti che si intravedono anche su abiti lunghi in chiffon. Due elementi da sottolineare: la presenza delle calze nere trasparenti -non più quindi coprenti- e la calza scura portata con scarpe chiare, una licenza stilistica che Alberta Ferretti può permettersi e che potrebbe segnare il cambio di un codice sedimentato. Le borse di grandezza media, piatte, con tracolle di catene metalliche.