Sulle passerelle anche i giovani di Next Generation e Regeneration
Momenti di gloria anche per giovanissimi stilisti a Milano Moda Donna. Nel primo giorno di sfilate, infatti, sono andati sulle passerelle i quattro vincitori di Next Generation (il Concorso promosso da Camera Nazionale della Moda) e le tre nuove piccole griffe di Regeneration, lanciate e promosse dalla seconda edizione del progetto Incubatore della Moda. Una nuova edizione del concorso interamente sostenuto dalla Camera della Moda, giunto quest’anno alla terza edizione. Una nuova occasione per misurare le proprie capacità e mettersi in mostra. Risultato: alcune idee nuove, molte altre già viste. Molti abiti portabili con scioltezza, altri troppo corti, o trasparenti o eccessivamente stravaganti.
Riflettori puntati, quindi, sull’uomo un po’ Dandy di Alessia De Pasquale, che ha voluto creare un’immagine di giovane bohemien, cui piace abbinare gilet dal gusto retrò con giacche destrutturate e pantaloni ampi e dal cavallo basso. Nella sua collezione predominano i blue e i grigi, su morbidi tessuti in lana e cachemire: sembra quasi che questi abiti siano usciti da vecchi bauli da viaggio.
Poi è il momento di Marta Forghieri, con il suo approccio innovativo all’abbigliamento femminile. I suoi micro abiti sfilano con cerchi intorno alla vita, senza quasi accessori, con insolite stampe e palloncini legati al polso e al collo.
Antonio Romano lancia la il suo marchio Gammaromano, e la sua collezione trae ispirazione dalle parti meccaniche che compongono il motore degli aerei. Molti i tagli, pochi ma netti i colori e linee pulite a sottolineare una geometricità anni ’60.
Chiude la prima sfilata Alessia Xoccato, che si diverte a scomporre le strutture, deviare e discostare i volumi, unire materiali che mettono in forte contrasto i pesi, provocando disequilibri apparenti. La sua collezione si ispira al vento.
Per Regeneration, escono i capi firmati Chicca Lualdi, Gilda Giambra e Federico Sangalli. Pacatezza e semplicità per la prima collezione, che sfila con toni freddi, ma delicati, morbidi e luminosi (bianco, azzurro pallidissimo) che poi si mescolano con toni più caldi (cipria, beige, luna), ogni tanto scaldati da un tocco di lurex. Sono davvero capi che può portare chiunque, dalle linee facili ma al tempo stesso curate e affascinanti. Visone lavorato con inserti di organza; lana tweed lavorata a intarsio con il cashmere; volpi tinte come se fossero chiffon.
Il marchio Giambra appare con un’impronta volutamente “magica”: stampe in twill di seta abbinate a morbide nappe ricordano il mondo della stregoneria; voile di cotone su cui piovono fiori colorati; accessori coloratissimi e grandi (dal bracciale alla cintura, dalle collane alle borse).
E dopo alcuni passi di danza di Luciana Savignano, è il momento dell’ultimo stilista, Federico Sangalli e della sua collezione “Onde”. Come dice il nome stesso, fatta tutta di movimenti sinuosi, fluidi e decisi. Una continua combinazione di elementi contrastanti per peso, gravità e consistenza, che riescono comunque a dare un risultato di equilibrio ed eleganza.