Surreale Gaetano Navarra
In una delle dimore più sfarzose della Milano settecentesca, Palazzo Celrici, ha sfilato la collezione p\e 2011 firmata Gaetano Navarra. Lo stilista bolognese che ha fatto della lavorazione del tricot il suo tratto distintivo, si regala uno scenario così importante per celebrare i vent’anni di attività. Ritmi disco e note di violino fanno da sfondo alla passerella: è un mix duro e grintoso che rievoca atmosfere metropolitane.
La musica tuona e lo show ha inizio. Navarra è uno che ama stupire con uno stile sempre eccentrico, complesso. Come quello presentato nella terza giornata della fashion week milanese: una contaminazione di ispirazioni che provengono dagli anni ’60 ai 90. Sfilano capi in cui le spalle, anche quelle delle giacche di ispirazione militare, sono al centro dell’attenzione, sottolineate da rouches voluminose. La maglia è in primo piano.
Tra micro pull, che si portano su ampie gonne a ruota, e maxi abiti traforati con applicazioni crochet, non poteva mancare la reinterpretazione in versione mini dress – intarsiato con fili di cuoio scamosciato – del bustier Christy, lo stesso che indossò Chirsty Turlinghton nel ’92 (su quella passerella sfilarono tutte insieme le top del momento: Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Naomi Campbell e Carla Bruni). Tanto pizzo e intrecci di fili in lurex, ma anche abiti e gonne plissettate dal gusto un po’ retrò. Il tubino è in versione denim con la zip dorata che attraversa la silhouette di sbieco.
Dello stesso capo c’è anche una declinazione, senz’altro più artistica che prèt a porter, in tulle aderente ricamato a mano con applicazioni di catene argentate e fili di seta. Il tessuto è completamente trasparente e gli intarsi sembrano quasi fatti direttamente sulla silhouette. I pantaloni sono a vita alta e d’ispirazione seventies oppure, come tute, stretti al fondo.
All’esuberanza degli abiti si contrappone la compostezza dei colori: predominano le tinte neutre del beige, sabbia e navy. Negli impalpabili dress in chiffon, invece, irrompono tonalità dai tocchi più acidi, come il giallo, il verde e il rosa.
Anche la sera è glamour, ma più romantica. Sembra preso in prestito da madre natura l’abito lungo, di un giallo acceso e con plissettature che sbocciano anche sul collo e proseguono giù per la schiena, segnando la linea della scollatura; il disegno, molto particolare, ricorda un fiore pronto a dischiudersi.
Con il linguaggio surreale che ormai lo caratterizza, Navarra, comunica uno stile decisamente urbano, che si esprime soprattutto nei dettagli e negli accessori. La cintura è gold e rigorosamente metallica. Così come le borchie, i fiori e le foglie, applicate sulle scarpe: zeppe vertiginose o ballerine, stampate a motivo animalier, beige o rosse.