Sventola il tricolore della couture italiana
Un modo leggiadro di ricordare un evento tragico, la grande Guerra del 1914. Un modo piacevole per mettere in mostra il Tricolore. Un modo garbato per rompere l’impatto doloroso delle macchine da guerra e per leggere con commozione i racconti drammatici dei soldati dalle trincee. Non è strano che un Museo Storico militare, quello della Fanteria, esponga il tricolore; è strano che lo faccia attraverso abiti di Alta Moda e accessori luxury. Ma tutto può succedere e risultare coinvolgente, commovente, piacevole: nell’ambito del calendario degli eventi di ALTAROMALTAMODA Luglio 2014, il fashion producer Antonio Falanga ha messo in scena una singolare commemorazione del Centenario della Guerra 1914-18, dal titolo: “100” Alta Moda al Museo Storico della Fanteria.
Protagonista dell’evento il tricolore: outfits e accessori moda di colore verde, bianco e rosso appositamente creati ed esposti per ricordare il valore dell’unità del Paese. Abiti e accessori per ricordare il valore di una eccellenza tutta italiana: il “fatto a mano”. La bandiera quindi protagonista: rivisitata da Maison d’Alta Moda e da brand di prêt-à-porter e di accessori, da nomi famosi e da giovani designer.
Egon von Furstenberg ha collocato la sua bandiera –un cordoncino bianco rosso verde- sul rever dello smoking rigorosamente “bianco”, simbolo quindi di un messaggio di tregua e pace; Bertoletti 1882 Pelliccerie ha interpretato in modo creativo lo spirito del progetto “100” esprimendolo sia attraverso il colore sia inserendo nei suoi tre outfits immagini iconiche della propria storia. La stilista Eleonora Giamberduca con la sua linea Elins Moda -ci racconta l’impatto e la trepidazione per rispondere ad una richiesta tanto precisa e vincolante- ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore, passione, stile ed eleganza ed ha voluto riservare il verde ad un outfit maschile. Le tre creazioni delle Gemelle Donato si sono ispirate alle opere del grande maestro “Roberto Capucci”, vere e proprie sculture. La Maison La Via della Seta di Francesca Paternò ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali. Per Mariano La Barbera una ispirazione classica: nelle sue tre “Grazie” gli abiti si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militare. Mauro Gala con materiali raffinati, trame di jacquard, chiffon, organza e satin, ci porta indietro all’inizio del ‘900, agli albori del secolo d’oro della moda, al lusso della Bella Epoque e degli abiti di Poiret, quindi prima che la Grande Guerra cambiasse il volto geografico e sociale dell’Europa.
La grande Guerra -lo ricordiamo per la ripercussione che ciò ha avuto in relazione al tema della moda, di cui ci occupiamo-, ha segnato un epocale cambio sociale per la donna: i lunghi anni dei combattimenti hanno portato la donna fuori dall’ambito familiare perché potesse assumere quei ruoli che l’uomo aveva lasciato scoperti. Il conflitto rappresenta uno spartiacque per quanto riguarda al presenza della donna nella vita sociale; e segna di conseguenze uno spartiacque riguardo l’abbigliamento femminile, che diventerà, terminate le ostilità, più semplice, adatto a svolgere un lavoro fuori dalle mura familiari. Poiret è l’interprete dell’immagine femminile prima della Guerra, Chanel vestirà la donna maturata durante la Guerra.
Anche in questa manifestazione uno sguardo rivolto ai giovani che hanno saputo rispondere con creatività all’invito di Antonio Falanga: Elena Guerrieri che ha voluto riprodurre idealmente i movimenti di una bandiera al vento; Hilda Falati ha realizzato tre outfits ispirandosi all’amore per i fiori; Sergio Tamburrino, ha portato tre creazioni simboli dell’espressione sartoriale italiana. Un plauso agli studenti dell’Associazione Scuola di ricamo Alta moda, nata nel 2006 da un’idea di Katerina Kouzmina e dell’ Accademia del Lusso
Nella sezione dedicata ai “Preziosi” Patrizia Corvaglia Gioielli, per il Progetto “100” si è ispirata alla poesia “I Soldati” di G. Ungaretti realizzando una vera scultura, un albero gioiello in bronzo con foglie cadenti; Caterina Bonelli con il suo brand KK gioielli pone l’attenzione alla ricerca di materiali tra i più diversi: metalli, carta, materie plastiche e legno.
Nella sezione “Accessori Moda” due i brand del settore “calzatura” : Graziano Maggio ha presentato a Roma la sua nuova collezione di mocassini “Luxury Man”; ricercate ed eleganti le creazioni OroOro by Oronzo De Matteis
Innovative, di gran successo due idee di borse: Federica Vaccaro per il brand BIBI BAG, ha prodotto una collezione di borse in PVC dal forte impatto estetico, reinterpretazione della la borsa icona “Kelly” di Hermès; mentre il brand NERONEVE ha presentato un nuovo concetto di borsa con spazi dedicati all’I-PAD e al Tablet.
Una menzione alle lampade Join-Lamp un design moderno per una moderna interpretazione dello spirito patriottico.