Tra il rock e il bon ton da Simonetta Ravizza
Il compito di aprire questa edizione di Milano Moda Donna spetta a Simonetta Ravizza, che riconferma la maestria con la quale lavora le sue famosissime pellicce.
Quarantatre uscite, che raccontano una donna a metà tra la casalinga perfettina anni Sessanta -vedere le acconciature delle modelle per credere!- e la rocker ribelle con grinta da vendere. La colonna sonora ripete con cadenze regolari la frase “be visionaire”, e sicuramentela Ravizza lo è stata, proponendo accostamenti audaci col rischio che stridessero, ma che invece risultano quasi sempre gradevoli ed eleganti.
Un unico colore per i vestiti, il nero, in rari casi “sporcato” da qualche elemento bianco, che esalta le maestose pellicce in tutte le loro sfumature di colori, quasi si volesse celare il corpo delle modelle, quasi si volessero confondere con lo sfondo, al fine di esaltare il più chic dei capispalla.
Visoni, volpi e zibellini sono resi impalpabili e leggeri dalle lavorazioni più preziose. I colori sono i più classici: nero, bianco, marrone, grigio e i loro mélange. Con una eccezione presente in due uscite: un meraviglioso azzurro/blu declinato in un bolerino indossato su un tubino nero a manica lunga, e in un gilet che crea un outfit prezioso e ben costruito su un altrimenti insignificante dolcevita nero abbinato ad un leggings. Solo per le più audaci!
Le pellicce presentano tagli e volumi diversi, a pelo raso o lungo: a sacco, a bozzolo, graziose cappe, gilet, boleri, pellicce come aderenti cappotti chiuse in vita da una sottile cintura di pelle, colli pregiati che vanno ad impreziosire un lungo trench dall’aria austera, ma anche un parka sbarazzino. Ma anche due – seppur caldissimi, un po’ eccessivi – colbacchi, una giacca dal taglio aviator in pregiato montone, e splendidi cappotti blu in un perfetto stile bon ton.
Per gli abiti Simonetta Ravizza sceglie ancora di giocare con il contrasto: i tagli sono perfetti per un cocktail party o per una cena en ville; i minidress in stile Sixties sono resi aggressivi dall’uso del neoprene, che sorprende, ma non disturba.
Gli accessori seguono codici più liberi. Ci sono i tradizionali bracciali in trecce di pelle e cavallino -questa volta indossati anche al collo-, borse shopper e maxi clutch in breitschwanz con charms applicati o dal pelo lunghissimo. Al collo tante croci con pietre iridescenti e policrome, l’unica nota d’eccesso in una sfilata altrimenti ben costruita.