Un giardino nell’armadio
“Entra nel giardino della tua vita, / nel sentiero fiorito dei tuoi giorni / dove la musica può nascere / dalla loro profondità”. Ecco, con i versi “luminosi” di Tagore, la primavera è ormai prossima, la bella stagione in cui “rifioriscono” i corpi e gli animi assieme alla natura che si rinnova.
Quali suggestioni ci propone la moda per i brillanti giorni a venire?
Dalle passerelle globali ci sono già arrivati alcuni messaggi forti e chiari sui trend che impazzeranno, a cominciare dalla versatile palette che prescrive il “radiant orchid” (una nuance di viola assai intrigante) come colore sovrano, e poi l’ipnotico blu elettrico, il vitaminico albicocca, il giallo fresia incline al canarino, il rosso “cayenne”, il rilassante azzurro turchese, il fresco verde salvia.
Per quanto riguarda le calzature, sandali in primis, pare – udite udite – che torneranno i tacchi bassi, addirittura rasoterra. Sarà vera gloria? Finché non li vedo (e li indosso), non ci credo.
Inoltre, grandi protagonisti degli outfit P/E 2014 saranno i fiori (profusi a piene mani su abiti e accessori di Dolce&Gabbana, Valentino, Alberta Ferretti, solo per citare qualche esempio) stampati e applicati ovunque, mentre si confermerà la tendenza non propriamente nuova dei ricami e dei cristalli appariscenti apposti a camicette e gonnelline. Infine, non mancheranno le trasparenze, anche piuttosto osé in verità (per chi può permettersele e ne ha l’audacia), come quelle dettate da Iceberg e Calvin Klein.
Ma ad imporsi in modo totalizzante nella moda primaverile sarà soprattutto l’arte figurativa, che ispira quasi tutti gli stilisti: così Prada ha evocato il genio messicano di Diego Rivera, Ungaro l’op art con i suoi i severi effetti visivi in bianco e nero, Gucci l’arte psichedelica; Versace e Saint-Laurent si sono appellati al punk-grunge, con tanto di fibbie e borchie rutilanti che richiamavano velleità di “Gioventù bruciata”; invece Missoni e Jill Sander, in buona compagnia con molti altri, hanno dirottato il volo sui grafismi tribali… qualcuno recuperando anche le piume, come ha fatto Moncler Gamme Rouge nell’interpretazione di Giambattista Valli. Un capitolo a parte è il fascino che continuano ad esercitare le cosiddette “statement t-shirt”, le magliette con scritte le più varie, oscillanti tra l’ironico e il moralistico (ne sono maestri Moschino e Vivienne Westwood).
Interessante è poi, sebbene temo che si tratti di un fenomeno meramente marginale, il revival di uno stile giovanile bon ton, che si declina in capi d’abbigliamento da “brava ragazza” e in delicate tinte pastello (rosa soprattutto), come nelle bluse e gonne adocchiate nelle sfilate di John Galliano, Chanel e Balmain.
Tutto sommato, quella del guardaroba sarà una primavera divertente ed estroversa, in cui l’esotismo giocherà un ruolo centrale, avallato da scelte estetiche tropicali, per non dire hawaiane, ratificate persino da “geniacci” come Roberto Cavalli, Fausto Puglisi, Marc Jacobs, ben lungi in questo caso dal rassicurante stile sporty di archi-stiylist come Trussardi o Bottega Veneta, per quanto inclini a nobilitare ed ingentilire di ruches e volant capi casual per eccellenza come le felpe.
Ne vedremo delle belle dunque. E intanto prepariamoci con cuore leggero ad accogliere un’altra primavera della nostra vita… attendendo “un po’ di verde, un po’ di rosa / un dolce profumo amaro”, come scriveva il poeta Diego Valeri. E di poesia in poesia, per restare in tema stagionale, mi piace concludere con la tenera “Sera d’aprile” di Antonia Pozzi: “ Batte la luna soavemente, / di là dai vetri, / sul mio vaso di primule: / senza vederla la penso / come una grande primula anch’essa, / stupita, / sola, / nel prato azzurro del cielo”.