Un giardino per Carolina Herrera A/I 2025-26

L’ ispirazione della sfilata è un giardino; siamo a N.Y. per la collezione Carolina Herrera A/I 2025-26.
Wes Gordon che, nel 2018 ha raccolto il testimone di Carlina Herrera, dichiara di essersi lasciato guidare dal film del 1979 diretto da Hal Ashby “Being There” , con Peter Sellers e Shirley MacLaine; principalmente dalla figura del protagonista, un giardiniere la cui innocenza/ignoranza, viene interpretata come saggezza, intelligenza sottile. La nota principale del protagonista è la sua cura quasi maniacale del giardino.
Lo stilista afferma che l’idea dominante che vuole trasmettere con questa collezione è ”…il pensiero di prenderci cura dei nostri guardaroba come lui (il protagonista del film) si prenderebbe cura del suo giardino: meticolosamente, con cura premurosa”. “Questa collezione -è sempre Wes Gordon che ce la descrive-, riguarda l’esplorazione dell’idea di bellezza effimera: quell’unico momento sfuggente in cui tutto diventa a fuoco, dove tutto è perfetto in giardino. È composta da pezzi che apprezzo nel presente, pezzi che coltivo nel mio processo creativo e che spero la donna Herrera apprezzi altrettanto quando li porta nel suo guardaroba, come piantare un nuovo seme in giardino”.
Tutta la collezione sviluppa il tema dei fiori che non solo sono fonte di ispirazione, ma arrivano anche a fare parte della costruzione dell’abito stesso. Richiamano l’attenzione i fiori tridimensionali; applicati sul fianco di un outfit minimale, come può essere un pantalone a sigaretta blu o rosso, completato da un dolcevita in tinta; sono esuberanti per il numero nella scollatura di un abito corto da sera rosso; su un abito nero costituiscono il corpino privo di spalline di una gonna pantalone oversize; talvolta il fiore emerge dal movimento del tessuto come sulla gonna corta di un miniabito da sera. Abiti midi o tailleur grigi gessati sono arricchiti da tulipani dorati tridimensionali, si tratta di spille che chiudono in vita un outfit, o decorano un dolcevita; oppure sono applicati su una elegante tuta di tessuto gessato, o su una cappa. Ramage di fiori tridimensionali bruniti percorrono in diagonale una maglia, la giacca di un tailleur nero, avvolgono un tubino nero da sera. Ma i fiori sono anche nelle stampe di molti capi tanto da giorno che da sera, gonne e abiti dai toni chiari o più sgargianti rossi.
Le gonne sono godè, i pantaloni oversize, le giacche dei tailleur lunghe e comode.
La serie degli abiti da sera sono tutti da ammirare. Gonne in pizzo chantilly sono completate camicie/tuniche bianche o nere che reinterpretano la camicia bianca, iconico pezzo di Carolina Herrera. Un raffinato, ma semplice trench stretto in vita, maniche gonfie e gonna svasata, lascia intravedere il prezioso pizzo chantilly, un modo elegante di affrontare la pioggia in una serata importante. Abiti lunghi, longuette, mini: una rete doppia un tessuto leggerissimo beige, con applicazioni di vetro o paillettes. La rete nera dell’ abito alla caviglia senza spalline è arricchita da fiori bianchi applicati: la sua linea ad A è perfetta. Un voluminoso mantello in faille di seta nera chiuso da una rosa in rilievo, abbinato a un abito in macramè dalle tonalità gioiello chiude la collezione.
“La ricca tavolozza di colori della collezione -ci informa lo stilista-, è ispirata a uno dei miei pezzi preferiti del Metropolitan Museum: “Rhythm Color” di Sonia Delaunay. C’è un’armonia nei colori che volevo evocare mentre gli sguardi si incrociano nel giardino”.
Gli accessori sono semplici. Le scarpe sono sandali chanel con cinturino alla caviglia; o scarpe chiuse in materiale dorato, vernice nera oppure in tessuto e colore dell’abito. I gioielli solo orecchini che richiamano il colore dell’abito o addirittura replicano le decorazioni degli abiti. Una rosa è applicata sulle piccole borse, quasi delle clutch, con manico che esibiscono le modelle.
































