Un lusso sostenibile? Gli accessori De Wan
“Commentavamo tra di noi che sicuramente la bella signora aveva portato in crociera una valigia piccola per l’abbigliamento, ma una valigia molto grande per gli accessori; per la cena indossava un abito nero, sembrava sempre lo stesso, ma probabilmente non lo era. Ciò che richiamava l’attenzione erano gli accessori. Per tutto il tempo della crociera, mai una sera uguali a quelli della sera precedente. Era decisamente una donna elegante.” È il racconto di una amica che descrive graficamente l’importanza degli accessori per definire l’eleganza di una mise.
Un racconto per introdurre alcune considerazioni sugli accessori e la presentazione di una realtà del settore fashion-accessories milanese o meglio trapiantata nel 1988 a Milano da Torino. Una azienda fondata a Torino nel 1955 da una donna, evidentemente con capacità creative e mentalità imprenditoriali; il nome suona esotico Erika De Wan. Ma oggi la De Wan Milano, con la sua boutique in Via Manzoni 44 è un punto di riferimento per chi desidera un prodotto, accessori moda, borse e pelletteria, foulard e occhiali da sole, bijoux e orologi realizzati a mano come nella tradizione del più puro Made in Italy.
Gli accessori sono con parole di Gianfranco Ferré (le citazioni sono tratte da testo “Lezioni di Moda”) “elementi che gravitano attorno all’abito, per arricchirlo e completarlo”. Talvolta necessari come decoro del corpo per creare continuità tra abito e corpo: si pensi alla funzione di un collier per riempire il vuoto tra seno e collo in un abito scollato o agli orecchini chandelier per stabilire una continuità tra testa e spalle ottimamente indossati da chi ha un collo lungo. Sono oggetti che vanno scelti con cura anche per l’abbigliamento quotidiano perché diano colore, luce, spezzino la monotonia di un abito in tinta unita eccessivamente minimale, ma anche per completare e decorare; abbinati coerentemente all’abito per esaltarne l’eleganza o la raffinatezza: svolgono con maestria la funzione dei “modificanti” futuristi.
Sempre Ferré riferendosi ai gioielli, ai gioielli da lui creati, – ma estendiamo l’osservazione al foulard, piuttosto che ad una borsa o alle scarpe, agli occhiali, ecc- dice: “Se l’abito è l’oggetto –“il cosa viene indossato”- il gioiello è espressione del modo, ovvero del “come viene indossato”.
I gioielli Ferrè sono però stati creati quasi sempre per in abito preciso e rientrano negli oggetti di lusso non alla portata di tutti, occorre invece guardare con attenzione all’accessorio “quotidiano” di alta artigianalità. Anche esso è parte integrante dell’immagine elegante che si offre di sé nei vari ambienti che la vita sociale ci porta a frequentare. Ne parliamo anche in un momento – la pandemia del Covid ci costringe a limitare i momenti di incontri, si lavora da casa, ecc. – in cui le occasioni di utilizzarli sono poche; ne parliamo come segno di speranza e con lo sguardo verso il futuro.
Sembra poco ma anche un foulard può essere un messaggio di speranza. Il carré chiamato “Skyline Milano 2020” appare nelle vetrine di De Wan in sei tonalità diverse e vi si riconoscono gli edifici simbolo della Città, quasi a dire che Milano vincerà la sua sfida; si sottende con fiducia, da parte dei creativi, l’idea di un futuro ancora in divenire, ma colmo di aspettative .
Si avvicina il Natale che ci auguriamo gioioso per tutti; le proposte garbate e di tendenza, sono tante. Ce le mostra l’AD della società Roberto de Wan che ci aiuta a distinguere oggetti luxury brand da quelli da collocare al livello di un lusso sostenibile ora tanto di moda. Ci spiega che Fashion-designer della Società sono la madre Rosalba, il padre Enrico, la sorella Elisabetta e lui stesso; ci parla della particolare attenzione alla qualità dei materiali selezionati per le creazioni in argento 925, placcature oro a spessore, pietre naturali, perle e anche vera pelle e seta finissima. È chiaramente una struttura a conduzione quasi famigliare che conta i suoi punti vendita con gestione diretta a Torino, Milano, Monte-Carlo e strutture di franchising presso altre realtà come Ferrara, Atene, etc.
Percepiamo favorevolmente che la tradizione e la passione di un team affiatato sono l’humus di realizzazioni “belle e ben fatte”.