Un percorso sicuro per Gabriele Colangelo
Quella di Gabriele Colangelo è stata forse la collezione più interessante di quanto visto a Milano Moda Donna A/I 2012-13: non un pret-a porter facile e disimpegnato, ma una demi-couture di ricerca, precisa ed efficace, di grande rigore.
Due sono gli elementi che richiamano l’attenzione. La silhouette e il colore.
La silhouette è talvolta a clessidra accentuata: l’enfasi è posta naturalmente sui fianchi tondeggianti ma anche le spalle sono importanti; accentuate e arrotondate proseguono nelle maniche a chimono gonfie che terminano però strette sul polso; queste operazioni strutturali visualizzano il punto vita alto e sottile. In questa parte della collezione ne risulta una figura femminile decisa, ma un po’ irrigidita dalla struttura delle maniche. Sempre con la linea a clessidra e mantenendo le spalle e le maniche imponenti, la figura viene riequilibrata con l’accentuazione della gonna costruita a tulipano. Non manca gli accenni ad una linea ad uovo dove scompare il punto vita come nel soprabito bianco nero e in quello grigio, e nel grigio con grafismi orizzontali; la linea si allarga leggermente sul fondo, mentre le spalle sono smilze, ne risulta così una figura più morbida. Talvolta la linea è accostata per offrire una femminilità dalla lieve e discreta sensualità, che si accentua, solo nelle occasioni in cui lo stilista ha voluto disegnare una profonda scollatura.
Per quanto riguarda il colore, questo contribuisce fortemente alla costruzione dell’abito: spesso accentua la staticità della figura, perché si tratta di grandi strisce di colore orizzontali; la superficie invece si anima con dei guzzi di colore che degradano sui toni più chiari: grigio, grigio/rosso, grigio/rosso/bianco; lurex e fili traslucidi regalano dinamicità all’abito; le micropailletes gli danno invece luminosità. Grafismi trasversali sui grigi; ma anche colori pieni, il rosa pesca.
Le gonne sono leggermente sopra il ginocchio o decisamente sotto. Sono strette, vero tubino. I pantaloni sono slim. Da notare l’uso della t-shirt a collo alto bianca anche negli abiti con scollatura a balconcino e ciò sembra accentuare il rigore concettuale e geometrico della collezione.
Gabriele Colaangelo viene da una famiglia con tradizione nella pellicceria. Non meraviglia quindi che sappia esprimersi egregiamente anche in questo materiale. Le pellicce ripetono la silhouette a clessidra o a tulipano, sono cappotti e piccoli copri spalle. Bello il cappotto costruito con diversi materiali e con una successione di colori; scuro nel busto, paillettes luminose grigie in vita, visone chiaro in basso; struttura ripetuta con efficacia una una giacca completata da gonna bicolore, bianco nero: differente la struttura delle spalle e delle maniche.
Le calzature della collezione, realizzate in collaborazione con “Bionda Castana”, sono pumps e ankle boots in velluto profilato in vitello spazzolato.
Gabriele Colangelo ci fa sostenere come ben detto quanto Marialuisa Frisa sostiene in uno dei suoi ultimi libri e cioè che attualmente in Italia è presente un movimento di nuovi stilisti che necessita di essere riconosciuto e valorizzato: lo stilista milanese è certamente uno di questi. Quella di Gabriele Colangelo è una creatività che si impone per la sua veracità dove sono banditi la trasgressione e la volontà di stupire ad ogni costo.