Un super comitato per la Moda Italiana: insieme per vincere
Tenuto a battesimo dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, l’11 Febbraio scorso si è ufficialmente insediato a Roma il Comitato Moda e Accessorio Italiano, il quale – dopo l’uscita di scena del Viceministro Carlo Calenda inviato a Bruxelles come rappresentante italiano presso l’Unione Europea – avrà come punto di riferimento l’on. Ivan Scalfarotto, già Sottosegretario per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento.
Si tratta di un organismo strategico, con la missione di definire le linee-guida per lo sviluppo di un settore chiave che comprende le realtà del tessile, della moda e degli accessori; pertanto, sono stati coinvolti in esso i principali enti di rappresentanza: Altagamma, Altaroma, Centro di Firenze per la Moda Italiana, Camera Nazionale della Moda Italiana, Federazione Italiana Accessorio Moda e Persona (Fiamp), Milano Unica, TheMicam, Mido, Mifur, Mipel, Origin, Pitti, Vicenza Oro/Oro Arezzo, Sistema Moda Italia. In effetti, tra gli obiettivi della nuova struttura si pone quello di decidere insieme al Governo il sostegno necessario ad implementare le iniziative per la riaffermazione della leadership italiana, attraverso il coordinamento ed il potenziamento degli eventi, il rafforzamento del sistema fieristico, la formazione, la sostenibilità, il supporto alla crescita dei marchi e delle aziende della filiera.
Il Ministero ha pure annunciato che presenterà a breve un piano d’azione finalizzato “a porre l’Italia al centro di questa rivoluzione” (così il Ministro Guidi). La titolare dello Sviluppo Economico ha dichiarato: “Siamo fermamente convinti che il futuro passa dall’innovazione, ma l’innovazione si fonda su queste due parole tanto dense di significato: manifattura e Italia. Chi dice moda dice Made in Italy e viceversa. Nella moda infatti si concentrano alcuni elementi chiave che caratterizzano le nostre produzioni: la solida base manifatturiera, la creatività, il gusto e la ricerca scientifica di alto livello. I dati confermano per il settore una chiusura d’anno positiva, nonostante le criticità dello scenario globale: l’industria italiana del Tessile-Moda ha archiviato il 2015 con un fatturato in aumento di oltre l’1% su base annua, grazie anche alla crescita dell’export che potrebbe sfiorare il 2%”.
Dal canto loro, le istituzioni sopra elencate facenti parte del neo-Comitato non perdono occasione per ribadire che il Sistema Moda Italiano fonda in buona parte la sua competitività su un know-how apprezzato in tutto il mondo, radicato nel permanere in Italia di una filiera integrale. Il virtuosismo creativo della nostra moda si perfeziona con il virtuosismo produttivo basato sulla qualità dei processi, dei materiali, dei dettagli, espressi dai vari anelli della catena produttiva nazionale. Per salvaguardare questa filiera, è necessario più che mai valorizzarla attraverso azioni di comunicazione e promozione internazionale, dimostrando come il Sistema Moda Italiano sia un organismo produttivo integrato.
Come ha affermato il Presidente CNA FederModa, Luca Marco Rinfreschi, “il lavoro sostenibile e di qualità deve divenire il requisito distintivo della produzione made in Italy nel mondo. Il prodotto made in Italy, oggi identificato di altissima qualità e raffinatezza stilistica, domani dev’essere riconosciuto ed acquistato perché è il prodotto di un lavoro umano, sostenibile e giusto. Questo significa ridisegnare i rapporti di filiera tra grandi aziende e brand e piccole aziende artigianali di subfornitura. Significa re-distribuire la ricchezza nella filiera e nei territori di produzione. Significa ristrutturare forma, dimensioni e relazioni dei distretti produttivi, saper affrontare la sfida del ritorno delle produzioni dall’estero e saper parlare di standard di qualità, costo del lavoro, saper fare, rimettendo il lavoro e i lavoratori al centro del valore”.
Dichiarazioni come queste, sommate al decollo del Comitato Moda e Accessorio Italiano, ci sembrano segnali molto incoraggianti per una felice “rinascita” del nostro Fashion System e di tutta l’economia tricolore, così come ci sembra importante che per la prima volta un premier inauguri le passerelle di Milano Moda Donna: infatti sarà il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a dare il via alla kermesse il 24 Febbraio nella Sala Cariatidi di Palazzo Reale. Comunque già nel 2012, quando era Primo Cittadino di Firenze, Renzi aveva preso parte alle sfilate milanesi di Ermanno Scervino e Giorgio Armani. Cosa che, del resto, alcuni leader di governo stranieri come Hollande in Francia e Cameron in Gran Bretagna fanno normalmente a sostegno della loro moda nazionale. Carlo Calenda, a cui si deve l’idea del neo-Comitato Moda, si è più volte rammaricato del fatto che “fino a oggi la politica ha guardato con snobismo al settore della moda, visto come effimero e invece è una grande industria fortemente culturale”. Si spera che adesso le cose siano finalmente cambiate.