Un trend romantico: le ballerine
La femminilità di una donna è proporzionale ai centimetri di tacco?No, e neppure l’eleganza. Nella concomitanza di stili, che la moda attuale ci regala, è unanimemente accettato che anche una ballerina può essere sinonimo di classe ed eleganza. Giorgio Armani le ha imposte alle sue indossatrici nelle sfilate del passato febbraio, affermando che oramai alla donna non sono necessari i tacchi per dimostrare il suo potere, né la sua femminilità, né la sua capacità di seduzione.
Il nome -ballerine- era d’obbligo. La “musa” ispiratrice di un trend senza tempo è stata la romantica scarpetta piatta delle ballerine classiche.
Le prime scarpe ultra-flat apparse sul palcoscenico della moda, portavano persino il nastrino per le caviglie. Era solo risparmiato il rinforzo in punta. Per strada o ad una festa non era necessario esibirsi in piroette, bastava saper seguire i ritmi di Elvis.
La Cenerentola disneyana cammina leggera. Quasi sembra sfiorare i gradini dello scalone della casa paterna. Vola sulla ripida scala che la porta al suo nido, la stanzetta sotto il tetto che condivide con uccelli e topolini. Da lì vede il castello del principe e può cantare, al levar del sole, “I sogni son desideri”. Ai piedi ha delle scarpette semplici semplici, basse basse.
A distanza di tanti anni ci affascina ancora vederla portare quasi senza peso, destreggiandosi mirabilmente tra le insidie di Lucifero, il gatto cattivo, i tre vassoi della colazione, dove il povero Gas-Gas si nasconde. E ci piace, ci seduce, la sua aggraziata femminilità casalinga, con ai piedi le più classiche ballerine nere, tanto quanto la sua affannosa corsa per raggiungere la carrozza.
Perché al Castello, nella notte di festa, le scarpine di vetro, con tacco almeno sette centimetri, rischiano di provocare il disastro, di rompere l’incantesimo davanti al principe. Meglio lasciar perdere la scarpa con il tacco, sfilarsi anche l’altra e correre a più non posso.
E sognare e danzare poi in casa con ai piedi un’altra volta le fedeli scarpine ultra-flat.
E viene la domanda. La femminilità di una donna è proporzionale ai centimetri di tacco? No, e neppure l’eleganza. Nella concomitanza di stili, che la moda attuale ci regala, è unanimemente accettato che anche una ballerina può essere sinonimo di classe ed eleganza.
Tornate prepotentemente alla ribalta da qualche stagione, Giorgio Armani le ha imposte alle sue indossatrici nelle sfilate del passato febbraio, affermando che oramai alla donna non sono necessari i tacchi per dimostrare il suo potere, né la sua femminilità, né la sua capacità di seduzione.
Un riposo per i piedi delle indossatrici che abbiamo visto spesso incerte sulle pedane di febbraio, quando non in procinto di ruzzolare (vedi sfilata Krizia tra le altre), alle prese con scarpe e sandali con zeppa o con una strana piattaforma ad aumentare i centimetri dei tacchi. Alcune, forse le più stanche, hanno preferito sfilarsele e portarle in mano, come da Blumarine.
Per il nostro guardaroba la ballerina può segnare un compromesso tra comodità ed eleganza. Sono adatte al giorno e alla sera e con l’esempio Armani diventeranno chic.
Le varianti sono infinite: in vernice, con applicazioni e ricami, in stampe animalier a fiori, in velluto, in versione oro o argento, coloratissime o trasparenti a imitare la scarpina di vetro della mitica Cenerentola. Sempre leggere e flessibili, con un cinturino o con un elastico tutt’intorno per assicurarle al piede per evitare che si perda per strada non, oh meraviglia!!!, una scarpina di vetro, ma una semplice e banale ballerina.
…. Non slanciano la figura, è vero, ma esteticamente sono più belle da vedere delle scarpe da ginnastica. Per andare a scuola, ad esempio sono l’ideale. Vanno bene anche con i jeans, se non sono strappati, rammendati, con il cavallo basso; altrimenti anche le ballerine perdono il loro fascino. Convinceremo di ciò le teenager?