Un uomo e la sua estate: secondo la linea di Gianfranco Ferré
Giovane e scanzonato. Sportivo, con un nonsoché di militaresco nell’armadio.
Possiede uno spiccato gusto per l’apparire e un certo sottile senso dell’esibizione.
E’ ricercato fino all’ultima piega ma è pronto a tutto pur di non ammetterlo.
Il nuovo corso dell’uomo di Gianfranco Ferré (edito dal duo creativo di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi) coglie in pieno l’essenza del giovane maschio contemporaneo, fatta di completi sartoriali e sneakers, pronto (nel suo immaginario) a passare dal consiglio di amministrazione della mattina alla serata sulla spiaggia cambiando solo la disposizione del ciuffo sulla fronte.
E’ un uomo che certo non ama i formalismi: la giacca doppiopetto è bianca e si indossa sul total black, mentre il gessato-a-tre-bottoni vuole il bermuda. Poi uno dice che l’uomo si veste sempre nello stesso modo. Gli accessori sono in linea con la volontà di rinnovare: dalle borse bowling in cocco spalmato al basco in cotone gommato e rafia, tutto pur di evadere dalla consuetudine di nonno-papà-fratello. Che però a volte mica hanno tutti i torti a dirti di mettere la testa a posto.
I riferimenti vanno dalle stelle del cinema in bianco e nero all’universo degli aviatori e dei marinai, nel quale gli uomini hanno spalle atletiche e vita segnata dalla cintura del trench annodata stretta.
Se lo stile occhieggia verso fascinosi riferimenti del passato, la ricerca è quanto mai attuale: dai capi doppiati in neoprene ai cotoni spalmati, dal cachemire dry dall’effetto fluido, tutto a riproporre uno spirito estivo, proposto in sahariane rieditate come giacche sportive e t-shirt, sottogiacca basic in voile di cotone o crêpe de chine. Fino all’immancabile maglia in cotone a righe bianche e blu.
Insomma: a noi questa collezione appare disinvolta e molto décontracté, forse troppo per una prima linea, ma è pur vero che siamo in tempi difficili, e che anche la moda cerca di adeguarsi.