Una dama gotica per De Benedetti
Lo scenario che affiora alla mente quando una creatura pallida in volto e silenziosa nei movimenti compare è quello di un castello sospeso sulla cima di un dirupo, completamente avvolto nella nebbia; un rumore improvviso, come il cigolio di un pesante portone che si spalanca, annuncia la presenza della dama del castello, candida e inquietante allo stesso tempo…
Lo scenario che affiora alla mente quando una creatura pallida in volto e silenziosa nei movimenti compare è quello di un castello sospeso sulla cima di un dirupo, completamente avvolto nella nebbia; un rumore improvviso, come il cigolio di un pesante portone che si spalanca, annuncia la presenza della dama del castello, candida e inquietante allo stesso tempo, che avanza leggiadra verso il viandante smarrito per condurlo al sicuro, mentre il buio sta per dissolversi e lasciare il posto alla luce del sole, che timidamente comincia a farsi strada tutt’intorno”¦
La signora delle tenebre è accarezzata da tessuti leggeri ed eterei che si muovono dolcemente sul corpo: abitini in voile di seta o ventagli di cotone pieghettato e stratificato, giacchine con jabots d’organza o morbide salopette matelassé, leziose camicine d’organza che disegnano labirinti di curve o leggiadre maglie di jersey.
Dietro l’apparente fragilità, si coglie
la natura altera e rigorosa della dama glacè e la sua origine aristocratica traspare dalla costruzione delle fogge: vestiti-bustier che segnano il punto vita e giacchine da cavallerizza o da spadaccina che donano alla figura evanescente un tocco di eleganza formale.
La dama surreale, vestita di impalpabili trasparenze, scompare nel nulla nei sotterranei del castello, mentre, sulla parete illuminata da una flebile fiamma, affiora l’ombra di una sacerdotessa misteriosa; il bianco e il grigio perla si trasformano in piombo e gli abiti acquistano consistenza, diventando lunghi e sacrali: pizzo racchiuso nei torchon degli abiti incrociati, scollature profonde su abiti ampi o mantelle avvolgenti che si aprono per diventare lunghi abiti in raso effetto bagnato.
Quando le luci si riaccendono, il ritorno alla realtà è un po’ destabilizzante
, come il risveglio da un sogno che sembrava autenticamente reale. Il tema del gotico è rappresentato sapientemente negli abiti della “vedova bianca”, che fluttuano in una dimensione onirica; tuttavia, osare con un allestimento più audace, scegliendo ad esempio una location “gotica” o creando un’ambientazione ad hoc, avrebbe contribuito a rievocare un’atmosfera di grande impatto visivo e a rinsaldare la coerenza tra la tendenza selezionata e le creazioni realizzate.