Una idea per personalizzare l’acquisto di un gioiello. Intervista a Dario Maschio.
Via San Pietro all’Orto, una via centrale, un’insieme di negozi. Il negozio Maschio Gioielli è un’area di incontro, dove una donna chiedendo un consiglio, o un’idea gioiello, diventa lei stessa collaboratrice creativa, “musa ispiratrice” delle linee proposte. C’e di più da settembre sul sito: www.maschiogioielli.it, con l’ausilio di una “WebCam” (già in funzione dalle 14,00 alle 19,00), in negozio si vivrà in diretta, i gioielli sono creati insieme alla clienti che magari in quel momento è lontano a Parigi o in Australia.
Via San Pietro all’Orto, una via centrale, un’insieme di negozi e marche famose, se vogliamo molto commerciali, ma anche piccole vetrine, come piccoli bouquets fioriti. Mi fermo spesso davanti a un negozio, uno spazio che, confesso, frequento da parecchi anni: è la vetrina di Maschio Gioielli.
Entrando, grandi sorrisi, voglia di ascoltarti, un sano amore per la creatività, ma allo stesso tempo stile. E poi “silenziosa eleganza”, sono i gioielli “Wabi Sabi” (silenziosa eleganza in giapponese), la nuova collezione Dario Maschio.
Dario inizia la sua attività nel 1988, dopo anni di studi e viaggi intorno al mondo.
Maschio Gioielli è nato, come dice il suo creatore, con la voglia di “idee sfida”, ma soprattutto seguendo un concetto semplice, ma fondamentale: “Non è importante quante cose fai, è importante quanto amore ci metti”.
La sua è una passione, ma anche spirito di avventura.
Il negozio è un’area di incontro, dove una donna chiedendo un consiglio, o un’idea gioiello, diventa lei stessa collaboratrice creativa, “musa ispiratrice” delle linee proposte, perché, come afferma Dario, non esistono barriere all’ingresso per fare i gioielli. E’ una delle attività creative più democratiche del mondo, seconda solo alla cucina! E’ necessario avere solo un pizzico di fantasia e trovare un sano piacere in quello che si fa.
Dario sta realizzando una nuova idea, un progetto che partirà definitivamente a settembre sul sito www.maschiogioielli.it, dove con l’ausilio di una “WebCam” (già in funzione dalle 14,00 alle 19,00), in negozio si vivrà in diretta, creando idee gioiello insieme alle clienti. La creatività potrà esprimersi, si potranno condividere idee e modelli da acquistare o semplicemente da indossare senza il limite di spazio: le “4 mura” si aprono al mondo, in diretta da Milano, a Varese, a Parigi o…..chissà dove, seguendoVi se vorrete nel Vostro viaggio per creare assieme il vostro personale gioiello.
La nuova collezione gioielli 2008 è nata insieme a questo progetto.
I gioielli “Wabi Sabi” sono come si legge sul sito: ” “¦”¦”¦ Una scelta fatta con acuta presenza, percepire più che osservare, nuvole e sabbia, vento: forse sospiri. Altalene colorate invecchiate dalla pioggia. Non ci sono gemme perfette e oro sonante ma, tenere percettibili visioni”¦.
André Juniper sostiene che – se un oggetto o un’espressione può provocare dentro di noi stessi una sensazione di serena malinconia e ardore spirituale, allora si può dire che quell’oggetto è Wabi Sabi.
Asimmetrie, stranezze o difetti generatisi nel processo di costruzione (formazione), aggiungono unicità ed eleganza all’oggetto “¦”¦. Wabi connota un’eleganza dimessa e poco appariscente, Sabi è la serenità dell’età adulta, l’usura degli anni, la traccia di ruggine. Wabi Sabi vi darà quindi la bellezza delle cose modeste, umili e non convenzionali “¦”¦”¦”¦”¦.”
L’intenzione di Dario, nel proporre gioielli Wabi Sabi, non è schierarsi in contrapposizione a ciò che è stato fatto fino ad ora di accessorio da indossare, mostrare e apparire. Solo cominciare un piccolo percorso lungo il quale concetti come “asimmetria, silenzio, vuoto e difetto”, possano servire a “capirsi” un po’ di più senza timore.
La mia intervista si conclude qui. Dario mi guarda e sorride, si passa una mano tra i capelli arruffati e un po’ ribelli (un gesto che fa spesso, quasi un rito) e mi ricorda di ringraziarVi per la Vostra presenza, aggiungendo che sarà felice di offrire alle lettrici di Imore, nel negozio di Via San Pietro all’Orto, 17, un piccolo pensiero oltre che a un sorriso e a un’idea felice per l’estate.