Vestire vintage: ovvero alla ricerca di uno stile personale
Vestire vintage fa pensare a un trend anticonformista, una controtendenza. Ma può rivelare un desiderio di sicurezza per il proprio abbigliamento, oppure la ricerca di uno stile molto personale.
VIVILVINTAGE -Fiera Milano 9-12 Novembre- è la manifestazione dove i migliori operatori ed esperti del Vintage esporranno il loro ARCHIVI e proporranno le loro ultime SCOPERTE.
Accanto a questo, una mostra per ricordare la Couture parigina degli anni 50-60-70Moda è sinonimo di novità. La moda ci propone ad ogni stagione di dimenticare ciò che ci ha sedotto nella stagione precedente; di svuotare il guardaroba, di adottare le nuove tendenze Sembrerebbe che la nostra epoca debba distinguersi per il rifiuto di tutto ciò passato. Anche il senso estetico sembra soffrire di questa malattia: è bello ciò che è nuovo; il vecchio è certamente bruta
Ma ecco la sorpresa!!!. E viene alla luce una tendenza alla moda totalmente controtendenza. Anche questo fa parte dei contrasti a cui la cultura “postmoderna” ci sta abituando. E’ bella una moda, ma anche il suo contrario; è vero un assioma, ma purtroppo anche il suo contrario. Insomma dobbiamo essere alla moda, vestire la novità; ma non lo siamo completamente se non sappiamo portare anche un capo d’antan, scoperto in un ripostiglio familiare, ma ancora meglio se acquistato su una bancarella o in una “avveniristica” boutique che propone mises e accessori usati degli anni ’50-70′.
Fuori dalla metafora, stiamo parlando degli abiti vintage, del vestire vintage, protagonista di una nuova tendenza di moda, o meglio di un nuovo stile di vestire molto personalizzato. Si tratta di scegliere un capo che, conservato gelosamente e amato di chi lo ha comprato, ha attraversato il tempo e la moda; portarlo con disinvoltura come chi vuol distinguersi nella monotonia delle proposte del vestire alla moda, perché è un capo, un accessorio unico, esclusivo; portarlo con un pizzico di trasgressività come chi vuole mostrare una personalità non incline al conformismo. Ed ecco che un “banale” e semplicissimo completo di pantaloni e golfino marrò, diventa chic con due grandi spille in legno di teste di cavalli anni 50; oppure un pantalone sportivo, anche un jeans e una impersonale polo si trasformano se accompagnati da tanti bracciali in bachelite anni ’30che richiamano il colore del profilo della polo. Vanno bene anche i fantasiosi bijoux anni ’40 stile Hollywood, l’importante è saperli accostare, utilizzarli su capi di estrema semplicità.
E cosa dire del bauletto in velluto Bagonghi scovata in soffitta in un baule nella casa dei nonni, molto più interessante -perché vintage- di quella riproposta nelle ultime stagioni da Roberta di Camerino. Sono ancora splenditi o capi disegnati da Nina Ricci e sembrano appena stampati i colori degli abiti di Pucci.
Viene un altro sospetto, non sarà che il ritorno al passato è rassicurante anche in fatto di eleganza. Nell’epoca informatica soffriamo per eccesso di informazione, siamo confusi dai troppi stimoli culturali, abbiamo tanta libertà di scelta, ma in realtà ci mancano gli strumenti per scegliere ciò che è meglio per noi. E allora cerchiamo sicurezze, rassicurazione. La moda, specchio della cultura del suo tempo, non si sottrae a questo clima: le eccessive proposte di moda generano confusione, le nuove tendenze si sommano alle precedenti che non accennano a scomparire, non esistono riferimenti che ci aiutino e assicurino che il nostro abbigliamento è veramente quello giusto. Il vestire vintage allora sembra la scelta più sicura in fatto di eleganza: stiamo indossando un capo che, avendo attraversato la storia e le mode, merita affidabilità, e noi con esso.
E allora alla ricerca di abiti e accessori del passato borse, articoli di pelletteria, foulard,occhiali da sole, ombrelli, bastoni, bijoux,, merletti, ricami, biancheria in una manifestazione dedicata al Vintage: VIVILVINTAGE, Fiera Milano 9-12 Novembre.
Vengono riportati alla ribalta epoche, abiti e accessori …. dal periodo Vittoriano agli anni ’80 del
Novecento. Abiti che hanno segnato lo stile e la moda nei tempi. Le linee del primo Novecento di Paul Poiret; gli abiti charleston ricamati in jais e cappellini piumati; i protagonisti del Couture Francese: Chanel, Vionnet, Jeanne Lanvin… Fino ad alla moda hippy e folk degli anni ’70 e all’esplosione del prêt-à-porter italiano, senza dimenticare Balenciaga e Dior, Courrège e Paco Rabanne. Insomma anche un percorso storico nel secolo d’oro della Moda.
Accanto a questo, una mostra per ricordare la Couture parigina degli anni 50-60-70: Givenchy “¢ Chanel “¢ Nina Ricci “¢ Dior “¢ Balenciaga “¢ Balmain “¢ Saint Laurent e i tessuti di Bianchini-Férier “¢ Lesage “¢ Richiers “¢ Dognin “¢ Abraham “¢ Ducharne.