Vorremmo che i “modi” tornassero di “moda”
Se la moda ha stancato a causa di una esagerata offerta e a causa di una vera e propria abbuffata che crea nausea è forse perché si ha desiderio di pulizia, di un ritorno ai valori, alla cura, ai modi.
Abbiamo tutti voglia che i capi tornino ad essere rassicuranti, duraturi, donanti.
Niente scritte in vista, niente disarmonie, niente orpelli e ridondanze.
Linee morbide, sgombre da asimmetrie e sovrapposizioni.
Tagli che esprimano garbo, decisi ma anche gentili”¦..
È un momento, quello che stiamo vivendo, in cui impera il culto delle apparenze e delle sovrastrutture ma, lo abbiamo già detto più volte, tutto ciò va contro il nostro modo di intendere lo stile e l’eleganza.
Tuttavia sopravvive ancora chi crede che, mostrando tutto ciò che ha nel cassetto messo addosso contemporaneamente, possa aggiungere plusvalore alla propria persona, soddisfacendo un narcisismo effimero e infantile.
Sicuramente chi agisce in questa maniera non cura neppure i modi che, insieme alla moda, vanno di pari passo.
Non dimentichiamo che la parola “moda” deriva dal latino modus che significa, tra l’altro, misura, forma, qualità!!
A quattro anelli portati sullo stesso dito o, ancor peggio, su quattro dita diverse, magari di entrambe le mani, facilmente corrispondono quattro parole pronunciate nel momento sbagliato, fuori luogo e fuori tempo.
Alla sfacciataggine con cui si indossa una scarpa volgare che, con innocenti bindelline, lega la caviglia mostrando rotolini di “ciccetta” persino laddove non esiste, spesso corrisponde un’andatura traballante e sgraziata che sicuramente non si è imparata ad una scuola di portamento.
Ad una capigliatura scomposta e multicolore, colma di mollette che vorrebbero quasi simulare, coi loro bagliori, una corona regale, capita che faccia eco un tono di voce non proprio idoneo a rispondere a chi cerca consolazione”¦..
Giusto una circense che annuncia l’ingresso delle tigri e degli elefanti può conciarsi in quel modo.
Scontato? Pare di no, visto quel che la strada ci mostra.
E poi, repetita iuvant.!.!
Stradire e strafare nel modo di vestire si riflettono quasi sempre nel modo di esprimersi e nel comportamento. Ignoranza saccente, la si potrebbe chiamare, subdola compagna che ritroviamo ovunque.
Paulo maiora canamus!!!!
L’eleganza nel vestire deve anche essere l’eleganza nel comunicare, l’eleganza dei modi, l’eleganza dei sentimenti.
La vistosità, infatti, non ha quasi mai rispetto di chi ci sta di fronte né tantomeno dei luoghi che trasversalmente frequentiamo.
Siamo sicurissimi che ci sia più fascino nella naturalezza e nella semplicità che in una provocante e invadente esibizione e che, come afferma Barbara Ronchi della Rocca, “Una persona completamente stupida non sarà mai davvero elegante: potrà apparire alla moda, anche ben vestita, se si affida alle capaci mani di un consulente d’immagine, ma non elegante. Adotterà ogni nuovo trend senza tentare di adattarlo a sé, di interpretarlo, di crearne una versione personale incentrata sul proprio modo di vivere e sul proprio fisico. A ben vedere, un vestito non è infatti elegante di per sé, ma lo diventa grazie allo stile di chi lo indossa”.
Eppure, ogni giorno, notiamo contraddizioni macroscopiche.
Labbra, guance, seni rifatti che vanno a braccetto con mani, braccia, andature che mostrano chiaramente ciò che non si vorrebbe dichiarare.
“Dietro liceo, davanti museo” si dice di una persona che si maschera e che intende nascondere l’età e tutti abbiamo ben presente il saggio pirandelliano sull’umorismo che descrive una donna non più giovane imbellettata come una ventenne e agghindata come un pappagallo”¦..
Moda, misura; misura, moda”¦.
Vengono in mente certi barboncini bianchi “truccati” da star quando si vedono certe signore ageès “truccate” da lolite; i primi messi in tal modo per partecipare a delle competizioni canine, ma le seconde?!?!
Dove sono sparite la cura della sostanza e l’amore per la trasmissione di quelle regole non scritte che sono alla base di un sano sentimento di civiltà?
In un limbo, un limbo dove chi vaga alla ricerca di qualcosa, non solo non la trova, ma non la sa nemmeno più riconoscere, pur trovandosela davanti.
Nella liquidità di questo modo di vivere, riprendiamoci la briga di ricominciare a nuotare verso riva.
Buon rientro a tutti!
Sono completamente d’accordo con quanto scritto nell’articolo. La tv propone continuamente modelli di femminilità ed eleganza che che sono in realtà pseudoeleganze. Frequentemente si vedono giovani e meno giovani scimmiottare certi modi, certi stili, senza alcun senso critico. Per non parlare dei modi vigenti nelle interrelazioni, nelle amicizie, nei sentimenti…forma, forma, solo forma, niente sostanza. Ecco, mi piacerebbe che si tornasse alla sostanza delle cose, basta con l’usa e getta, torniamo alla concretezza!