Zegna: un secolo di stile e innovazione
Cento anni di storia, cultura, arte, filantropia, ma soprattutto moda: il marchio Zegna celebra quest’anno il suo primo secolo di vita con tante iniziative all’insegna dell’estetica e dell’etica. Si profila come un “grande evento”, in particolare, la mostra che sta per aprirsi (21 Giugno) alla Triennale di Milano, intitolata “Ermenegildo Zegna. 100 anni di eccellenza. Dalla Fabbrica del tessuto a quella dello stile”, curata da Maria Luisa Frisa e declinata in quattro chiavi: la mente, la mano, lo stile, l’ambiente. Ci scorrerà davanti agli occhi, così, un’epoca intera, riassunta in una selezione di materiali tratti dal ricchissimo archivio dell’azienda: non solo abiti del passato, bensì tante foto in bianco e nero, macchinari per la tessitura, e poi emblemi della modernità come video ed elaborazioni al computer, a sottolineare lo scorrere del tempo lungo le direttrici di una sana visione imprenditoriale e di un forte impegno sociale. A supporto di tutto ciò vi è il massiccio volume edito da Skira (“Cento anni di tessuti, innovazione, qualità e stile”), che racconta in modo esaustivo la parabola ascendente di questo glorioso brand internazionalmente noto, fiore all’occhiello del made in Italy più prestigioso, sinonimo di eleganza classica e qualità artigianale.
Giunta alla sua quarta generazione partendo dal “mitico” fondatore Ermenegildo, la famiglia Zegna non ha mai reciso i legami con la località d’origine, quel Trivero in provincia di Biella dove è ancora attivo il primo lanificio (con 450 collaboratori), mentre il Gruppo conta complessivamente 7000 dipendenti in diverse parti del mondo (realizzando un fatturato di 870,6 milioni di euro nel 2008). In effetti, i festeggiamenti per il centenario hanno preso il via proprio a Trivero l’11 Maggio scorso con un brindisi aziendale (consumato via satellite in mondovisione con le altre sedi sparse nel globo). Già negli anni ’30 qui l’azienda aveva realizzato una scuola, un ospedale, un centro sportivo, dando vita successivamente ad una “oasi” naturalistica con migliaia di piante, iniziative culturali, medico-scientifiche e filantropiche tese a migliorare concretamente la qualità di vita delle persone nonché garantire la sostenibilità ambientale, dunque mai occasionali, sempre concepite per durare nel tempo, che hanno trovato il loro coronamento nell’istituzione della Fondazione Zegna nel 2000 (presieduta da Anna Zegna, che è anche Vice Presidente della Camera della Moda). Si pensi alle recenti collaborazioni (nell’ambito del progetto “All’aperto” a cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia) con architetti e artisti talentuosi come il francese Daniel Buren, autore di un’installazione di arte contemporanea di grande impatto come “Le banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero” (135 vessilli variopinti che sventolano sulle terrazze panoramiche del lanificio, caratterizzando così il paesaggio) o alle 12 panchine-scultura collocate nelle frazioni da Alberto Garutti con i ritratti dal vero dei cani del luogo: tale lavoro “diffuso”, realizzato significativamente in sinergia con gli scolari delle elementari per mappare il territorio, reca il titolo: “Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno”).
E sempre a Trivero è aperta a Casa Zegna fino al 25 Luglio una mostra che, anticipando quella “magistralis” che sta per inaugurarsi a Milano, celebra l’evoluzione stilistica, tecnica, imprenditoriale, sociale che ha portato il lanificio biellese a confezionare abiti finiti per poi affermarsi come marchio globale del lusso, sempre più proiettato internazionalmente (presente in 45 Paesi). Inoltre, durante l’esposizione, è possibile visitare l’archivio storico dell’impresa e HabitusZegna, installazioni permanenti ideate da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.
Del resto, è nota la sensibilità della famiglia Zegna per l’arte, oltre che per l’ecologia e le persone: basta guardare agli innumerevoli lavori commissionati nel mondo a creativi di prim’ordine come Peter Marino, che ha disegnato i nuovi negozi Zegna su scala planetaria o al nuovo “quartier generale” milanese affidato ad Antonio Citterio.
Per festeggiare il secolo di vita, poi, Zegna ha deciso di lanciare accessori di lusso come l’orologio da polso nato dalla collaborazione con Girard-Peregaux e abiti in edizione limitata, i cui proventi saranno per metà destinati ad attività benefiche.
Cento anni, quindi, spesi a dialogare di cose alte, tra locale e globale, presente e futuro, col cuore riscaldato dalla lana di quei tessuti da sogno che hanno saputo battere la concorrenza degli inglesi, facendo di Zegna un campione di innovazione e stile, classe e qualità totale.