60 anni di moda Made in Italy
Maestri italiani dello stile, indiscussi protagonisti del fashion system internazionale, partecipano alla retrospettiva “60 anni di made in Italy”. Gli ambienti imponenti della Centrale Montemartini (polo espositivo dei Musei Capitolini) ospiteranno, dal 10 al 28 ottobre, un centinaio di creazioni particolarmente rappresentative, coprendo un arco temporale di riferimento, che va dalla stagione dell’haute couture anni ’50 a proposte moda attinte dalle più recenti collezioni. Va sottolineato: la narrazione non segue una logica cronologica è basata, piuttosto, su complesse fascinazioni cromatiche, suggestioni legate alla preziosità dei tessuti, emozioni immediate e di immediata percezione che nascono dall’anima delle singole creazioni. Il risultato è un percorso organico incentrato sul gusto estetico che ha reso inconfondibile, a livello mondiale, lo stile italiano. La mostra, curata da Fiorella Galagano e Alessia Tota, è stata ideata da StilePromoItalia ed è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, dall’Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale di Roma Capitale, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’allestimento, progettato da Elio Frasca e Antonio Palazzo, coordinato da Camilla Di Biagio, include una sezione dedicata ad accessori di culto, come la prima trousse rotonda creata da Helietta Caracciolo per Jacqueline Kennedy nel 1975, la collana indossata da Nancy Reagan e gli orecchini realizzati per Hillary Clinton. La “Bagonghi” di Roberta di Camerino, che è stata tra le hand-bang preferite da Grace Kelly è affiancata a una “Bamboo Bag” di Gucci del 1950. Una borsa della linea “Selleria” è esposta assieme al foulard in seta stampata, con fantasia che ricorda un sole stilizzato, di Fendi. Non mancano scarpe in camoscio di Ferragamo, riproduzione dei sandali ideati per Evita Peròn e riproposti nel film, dedicato alla first lady argentina, interpretato da Madonna.
Le creazioni, riconducibili all’Alta Moda e al Prêt-à-Porter, provengono dagli archivi delle maison rappresentate o da collezioni private. Il percorso espositivo ospita modelli simbolo del rapporto fra moda e cinema, come una riproduzione dell’abito talare delle Sorelle Fontana indossato da Ava Gardner nel 1956, quindi da Anita Ekberg nel film “La Dolce Vita” di Federico Fellini. E’ possibile ammirare il famoso “Pijama Palazzo” di Galitzine che Claudia Cardinale ha utilizzato nella pellicola “La Pantera Rosa” del 1963 o il leggendario abito stile impero, della Maison Gattinoni, indossato da Audrey Hepburn nel film “Guerra e Pace” del 1956. Passando agli anni ’80 è esposto l’abito-bustier creato da Luciano Soprani per Jacqueline Bisset e sfoggiato in “Orchidea Selvaggia” mentre è del 2006, l’abito Prada di Ornella Muti che compare nel film francese “Les Bronzés 3: amis pour la vie”.
Tra le creazioni da red carpet spiccano il modello di Giorgio Armani scelto da Sophia Loren come madrina del Festival del Cinema di Roma nel 2006, il “Jungle dress”, fotografatissimo “abito immagine di Donatella Versace”, indossato da Jennifer Lopez ai Music Awards del 2000 e l’abito in crêpe rosso, con bordature in plissé di seta di Valentino, indossato da Elizabeth Hurley in occasione del gran galà dell’Estée Lauder’s Charity nel 1998 a Londra. L’Alta Moda maschile è rappresentata dalla dinner jacket, creazione originale del 1963, firmata dalla Maison Litrico e realizzata su misura per il Presidente John Fitzgerald Kennedy o dallo smoking ideato da Brioni per Pierce Brosnan e utilizzato nel film “Die another day” del 2002.
L’esposizione include abiti che hanno valorizzato la bellezza delle più celebri top model. Al contributo delle griffe già citate, si aggiungono creazioni che rappresentano le peculiarità dello stile di Emilio Pucci, Walter Albini, Laura Biagiotti, Mariella Burani, Roberto Cavalli, Enrico Coveri, Dolce & Gabbana, Etro, Gianfranco Ferrè, Alberta Ferretti, Nazareno Gabrielli, Genny, Gherardini, Krizia, La Perla, Max Mara, Missoni, Moschino, Ermanno Scervino e Trussardi. La mostra accoglie abiti haute couture di Renato Balestra, Franco Ciambella, Raffaella Curiel, Marella Ferrera, Egon Furstenberg, Lancetti, Gai Mattiolo, Lorenzo Riva, Sarli e Schuberth. Antonio Marras è presente con la sua “Madonna Nera”, spettacolare creazione con top composto da chiodi di cavallo e lungo velo di seta.
L’evento espositivo “60 anni di made in Italy. Protagonisti dello Stile Italiano” trae origine da un precedente percorso intitolato “Cinquant’anni di moda italiana” realizzato in concerto con il Ministero Affari Esteri d’Italia, le Ambasciate d’Italia e gli Istituti Italiani di Cultura per un circuito di oltre 30 tappe, che hanno toccato diversi paesi dell’America del Sud, del Far East, europei. La mostra “60 anni di made in Italy”, conclusa la parentesi romana, sarà riproposta presso il Museo Franz Mayer di Città del Messico.