A Palazzo Corsini l’estate non termina di certo….
Disobbedendo a un tormentone musicale di qualche anno fa che annunciava la fine della stagione estiva con un malinconico e mesto ritornello che rimandava al concetto del tempo che fugge…….ecco affacciarsi -quasi per contrastare quella sottile inquietudine che vorrebbe assecondare languidamente questa teoria- un evento gioioso a dimostrazione che non sempre è così……
È una sorta di celebrazione alla bellezza e all’eleganza quel che in questi giorni -dal 29 Agosto al 1 Settembre 2018- sta andando in scena a Firenze nel festoso giardino di Palazzo Corsini, capolavoro rinascimentale che appartiene a una tra le più antiche famiglie fiorentine.
Stiamo parlando di “The New Generation Festival”, l’evento a livello internazionale -giunto alla sua seconda edizione- di musica, opera e teatro dal vivo e in live streaming nato dalla mente di tre giovani artisti inglesi per altrettanti giovani talenti -rigorosamente under 30-.
Li abbiamo incontrati al Conservatorio di Milano nel Giugno scorso e ci hanno affascinato per il loro fresco modo di presentare alla stampa questa “creatura” così diversa dalle altre.
“Volevamo dare un’opportunità a giovani promesse musicali provenienti da tutto il mondo. Ma soprattutto creare una piattaforma che, mettendo in scena in un unico luogo i più alti livelli di opera, teatro e generi musicali (classica, jazz, pop), rompesse le barriere fra generazioni”, ci hanno spiegato Maximilian Fane (direttore d’orchestra), Roger Granville (produttore regista e scrittore) e Frankie Parham (produttore cinema e teatro) durante la mattinata. “In un’epoca di incertezza , la musica è l’unico linguaggio universale in grado di trasmettere un messaggio positivo ai giovani”, hanno proseguito a chiarirci i tre londinesi…..
Musica per le nostre orecchie, potremmo metaforicamente sostenere, dato quel che troppo spesso si attribuisce ai giovani, ai ragazzi, accusandoli di essere “sdraiati” -secondo un libro di Michele Serra- “in fuga” o eternamente insoddisfatti.
Una scelta precisa, mirata e sicura, la loro.
La voglia e l’intento di “parlare” con il loro idioma a tutti -come in una grande tavola conviviale dove si ritrovano accanto persone di ogni età in uno scambio reciproco e arricchente di esperienze e di storie-.
La decisione di privilegiare l’Italia -di cui si sono mostrati grandi cultori e studiosi- per dare vita al loro edificante progetto.
La padronanza nel selezionare i vari pezzi atti a soddisfare tutti i sensi di tutti gli ospiti.
Un trionfo di suoni, di colori, di profumi, di sapori, di contatti….
Per tutto il week-end (www.newgenerationfestival.org) un alternarsi di rappresentazioni a cielo aperto e di momenti dedicati alle visite a palazzi storici di Firenze e dintorni.
Un orecchio al Don Giovanni di Mozart, un assaggio prelibato rubato dai buffet allestiti ad hoc; un’attenzione all’Enrico V di Shakespeare, un calice da sorseggiare conversando -visto il contesto ispiratore- di arte e di botanica; un interessamento -dopo le 23- alle vivaci performance non classiche curate da DJ Harold Van Lennep (con l’arrivo di Dj e band internazionali), una comoda seduta -arredamenti da pic-nic a disposizione- su cui posare per qualche minuto le membra…..
E poi….un concerto notturno nella Chiesa di Ognissanti, i campanelli -con garbato tintinnio- per annunciare l’inizio degli spettacoli, i piccoli punti di ristoro dove ritrovarsi per un breve attimo di relax….
E ancora…..le luci architettonicamente studiate per far brillare come stelle gli occhi e gli abiti luccicanti delle signore, il suggerimento di indossare maschere e costumi che ricordino i più grandi carnevali del Rinascimento o -come si legge nel programma- “qualsiasi bel vestito abbiate voglia di indossare” (l’edizione 2018 si ispira infatti al primo festival Corsini del 1680), il gran finale a sorpresa ricco di promesse….
Si sta dunque dipanando qualcosa di speciale sotto la custodia della Principessa Giorgiana Corsini, moderna mecenate e instancabile ricercatrice di stile.
La cultura al centro. La curiosità tutt’intorno. L’impegno come principio. L’adesione ai valori veri onnipresente.
Che la festa allora prosegua, che la gioia sia sconfinata, che la notte si riempia ad libitum di musica cosicché -come ha affermato Henry Wadsworth Longfellow- “le preoccupazioni, che infestano i giorni, leveranno le tende….e scivoleranno via in silenzio”….
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