Chloe Sevigny, Miu Miu e l’arte di osare
L’etichetta di “it girl” è oggi usata a sproposito. A credere alle riviste ogni giovane star, possibilmente sconosciuta ai più e impegnata in nessuna attività particolare, possiede uno stile unico che ogni ragazza dovrebbe imitare. Ma se questa etichetta viene applicata a tutte, dov’è l’unicità?
Forse oggi l’unica vera it girl è Chloe Sevigny, attrice americana che a trentotto anni è ancora un modello di stile per le ragazze come ai tempi del suo esordio, poco più che ventenne. Se la Sevigny è unica, è perchè osa, tanto nella carriera quanto nello stile. Infatti, dopo aver lavorato come modella e come consulente di moda per alcune riviste per il suo status di “it girl”, ha esordito come attrice dedicandosi al cinema indipendente, comparendo nei film più scioccanti e scandalosi, fino a ottenere una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista e la popolarità grazie a “Boys don’t cry” (1999) di Kimberly Pierce, in cui si innamora di una transgrender interpretata da Hilary Swank, premiata con l’Oscar. Le maggiori produzioni cinematografiche hanno cominciato a corteggiarla, ma lei è sempre rimasta fedele al cinema indipendente e ai ruoli scandalosi, ottenendo anche parti importanti, come nel thriller “Zodiac” (2007) di David Fincher e nella serie televisiva “Big Love” (2006-2011), in cui ha interpretato una delle tre mogli di un mormone e per cui ha vinto un Golden Globe nel 2010. Adesso continua ad alternarsi tra film e serie televisive indipendenti, come “Lovelace” (2012), di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, sulla pornostar Linda Lovelace, interpretata da Amanda Seyfried, ma non ha mai dimenticato la moda. Infatti, ha collaborato con molte case di moda, come Chloè, e dal 2009 disegna linee di abiti per il marchio americano Opening Ceremony, sulla scia del suo personalissimo stile.
Inoltre, Miuccia Prada l’ha scelta come testimonial della sua linea giovane, Miu Miu, per il prossimo autunno/inverno, come era già accaduto per la primavera/estate 1996, dove la Sevigny posava con la freschezza e la semplicità (anche se non così innocente) di una ventiduenne. Nella nuova campagna, invece, la Sevigny sfoggia completi maschili da dandy in stile anni Settanta, che accostano fantasie astratte e colori sgargianti creando un effetto psichedelico, in sintonia col suo nuovo taglio di capelli corto, dopo aver abbandonato i lunghi capelli color miele che l’hanno sempre contraddistinta.
Una collezione decisamente audace, quindi, che poche donne avrebbero il coraggio di indossare. Ma Chloe Sevigny no: se è una vera e propria it girl, è perchè nel campo della moda ama correre rischi ed essere eclettica. Indossa per lo più miniabiti abbinati a tronchetti neri senza collant in puro stile rockettaro (i suoi preferiti sono quelli di Proenza Schouler e, guarda caso, quelli di Opening Ceremony) e le sue stesse creazioni per Opening Ceremony, come lo scollatissimo completo bianco e nero di pelle sfoggiato ai CFDA 2011, molto originale ma fin troppo; però sa anche vestirsi da brava ragazza, magari con un abito corto vintage in tinta pastello di Prada, o con un vestito bianco e color carne decorato con perline e fantasie tenui come quello di Miu Miu che ha sfoggiato nel 2009, per non parlare dei completi giacca e shorts dal bordo ondulato di Chloè primavera/estate 2009, che tra il 2008 e il 2009 ha sfoggiato a ogni evento possibile e immaginabile, senza pensare ai commenti dei trendsetter. E anche quando vuole fare la principessa sa stupire: ai Golden Globes del 2010 ha sfoggiato un lungo abito di Valentino rosa chiaro con una ruches enorme che correva sullo scollo e sui lati, mentre il peplo bianco di Isaac Mizrahi che ha indossato agli Emmy Awards del 2009 era decorato con minuscoli pois neri. Ma osare non significa sempre azzeccare il look giusto: più di una volta la Sevigny ha avuto problemi col reggiseno in vista, che spesso le hanno rovinato il look, come l’abito nero e petrolio di Proenza Schouler indossato al Met Gala del 2010, con un che di principesco pur essendo corto, che lasciava intravedere il reggiseno nero dall’oblò sulla schiena. Per non parlare dell’abito cortissimo di specchi di Miu Miu che ha sfoggiato al Met Gala di quest’anno, che la copriva solo nei punti essenziali.
Tuttavia la Sevigny, sempre e comunque, è sicura di sè e di quello che indossa. Come dovrebbe esserlo ogni donna.