L’universo alternativo di Martin Margiela
Sulle passerelle parigine il marchio Martin Margiela torna alla ribalta con una collezione ricercatamente non convenzionale, in perfetta coerenza con il background sperimentale della maison, che disegna per il prossimo autunno/inverno 2010/2011 linee e forme over, appositamente destrutturate.
La collezione sembra infatti essere un grande ritorno allo stile che da sempre caratterizza questo brand, una vera e propria fucina di idee che azzarda forme e tagli fino ai confini dell’indossabile. Una passerella che definisce con evidenza le differenze di visione tra il pret-a-porter francese tutto protese verso una sperimentazione accentuata che si fa ammirare per le novità, ma si allontana dal concetto dell’abito “pronto per l’uso” e il Made in Italy che non mira a stupire con le sua creazioni, ma accentua la vestibilità e guarda quindi ad una creatività fatta di dettagli, di qualità e sartorialità.
Il team creativo della maison, sembra aver attinto dai suoi archivi lo spirito creativo, cifra distintiva del brand fondato dal designer belga Martin Margiela nel 1989, portando in scena tagli sartoriali e le linee non convenzionali che coinvolgono, o forse “sconvolgono” con estrema originalità la maggior parte dei capi in passerella.
La ricerca delle forme parte dai pantaloni, dai tagli loose, segnati da profonde pinces, dove il focus diventa la vita che, oltre ad essere alta, non poggia sul corpo e sembra quasi sospesa, sostenuta dalla cintura. La silhouette diventa così cilindrica e rigida.
E poi ancora t-shirt in lattice, giacchette dai tagli maschili, completi tailleur. Bandite le mini, le gonne sono lunghe a tubino, portate con stivali in pelle alti al ginocchio; chiffon, tessuti lucidi, e altri ricavati dal guardaroba maschile, tanta pelle e poi il grande ritorno del velluto.
Particolari un maglione bianco, e forse una mantella, con trecce over in lana grossa e una specie di velo in chiffon trasparente che simula una gonna.
Non mancano alcuni capi classici, quasi fuori le riga rispetto agli altri outfit, come il cappotto rosso in lana, o i semplici dolcevita nelle nuance in grigio o beige che vengono subito reinterpretati se abbinati alle forme insolite dei pantaloni.
Le pellicce esclusivamente a pelo lungo, disegnano un patchwork di intarsi e vengono proposte nella più attuale versione gilet, mentre i piumini, in versione extra large, creano quasi degli effetti di stonatura nelle mise.
In coerenza con il suo stile, la maison va contro tendenza rispetto ai trend già visti in passerella: allora il focus di questa collezione si sposta dalle spalle alle maniche che, incurvate nella parte posteriore, sembrano quasi formare delle ali sulle camice.
I colori accesi come il rosso e il giallo uovo vanno a contrastare le nuance più classiche come il cammello e il nero, tanto amate dalla maison.
Infine, a garantire l’effetto scenico, colbacchi di pelliccia dalle dimensioni estreme che azzardano calde costruzioni sulle teste delle modelle.