La bellezza d’altri tempi e d’altri luoghi di Keira Knightley
Alzi la mano chi non ha mai visto un film con Keira Knightley. Questa ventisettenne attrice inglese infatti è da dieci anni protagonista del panorama cinematografico internazionale. Saltata alla ribalta nel 2002 con “Sognando Beckham” di Gurinder Chadha, è diventata universalmente nota grazie al ruolo di Elizabeth Swann nella saga disneyana dei “Pirati dei Caraibi” (“La maledizione della prima luna”, 2003; “La maledizione del forziere fantasma”, 2006; “Ai confini del mondo”, 2007, tutti diretti da Gore Verbinski), dove non interpretava di certo il ruolo di fanciulla indifesa; non esitava infatti a prendere in mano la spada accanto al pirata Jack Sparrow, alias Johnny Depp. Tra il 2003 e il 2008 ha girato senza sosta film di ogni genere, da film d’azione come “King Arthur” (2004, Antoine Fuqua) a drammi in costume come “La duchessa” (2008, Saul Dibb). E’ diventata l’attrice prediletta del regista Joe Wright, che l’ha voluta protagonista dei suoi adattamenti letterari in costume, “Orgoglio e Pregiudizio” (2005), tratto dal romanzo di Jane Austen -che nel 2006 le ha procurato una nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista-, ed “Espiazione” (2007), tratto dal libro di Ian McEwan, per cui ha ottenuto una nomination ai Golden Globes nel 2008. Poi, nel 2009, esausta di questo ritmo, ha deciso di prendersi un anno sabbatico, dedicandosi al teatro. È ritornata al cinema nel 2010, ma ha imparato a scegliere meno film e con maggiore cura; a farsi vedere solo ai loro eventi promozionali, per dedicarsi ultimamente al fidanzato, il cantante inglese James Righton, con cui è in procinto si sposarsi. Quest’anno è attesa nel nuovo film di Joe Wright, “Anna Karenina”, dal romanzo di Tolstoj, e nella commedia “Cercasi amore per la fine del mondo” di Lorene Scafaria, mentre l’anno prossimo sarà nel drammatico “Can a song save your life?” di John Carney e nel film d’azione “Jack Ryan” di Kenneth Branagh.
Castana e con grandi occhi da cerbiatto, ci è voluto pochissimo tempo perché la moda si innamorasse di lei: dal 2007 è testimonial del profumo “Coco Mademoiselle” di Chanel ed è perennemente nella lista delle celebrità meglio vestite. All’inizio della sua carriera era un maschiaccio perennemente in jeans, ma in pochissimo tempo è diventata quella giovane donna matura che vediamo ancora oggi, senza però perdere quell’ aria da ragazza che la fa sembrare più giovane dei suoi ventisette anni. Fatto sta che la Knightley è dotata di una grazia e di una leggiadria che le permettono di sfoggiare con successo ogni genere di abito: forse è per quella sua bellezza d’altri tempi, che ricorda molto le attrici sofisticate degli anni Quaranta e che l’ha consacrata come la regina dei film in costume (ogni regista che si appresta a girare un film di questo genere la vorrebbe), oppure per il suo corpo diafano, senza un filo di curve, che ha dato luogo a sospetti di anoressia da parte dei giornalisti. Ma a questa giovane attrice va riconosciuto il merito di non aver mai nascosto la sua magrezza costituzionale dietro interventi estetici o imbottiture nei punti strategici come avrebbe fatto qualsiasi altra celebrità: si è sempre accettata così com’è e non ha mai esitato a rivelare quando le sue foto vengono ritoccate per farla apparire più formosa.
Questa corporatura la fa assomigliare a un essere fatato, a una creatura dei boschi, leggera e eterea, come dimostra anche il suo stile. Se infatti agli Oscar del 2006 era una delle migliori vestite nel suo Vera Wang bordeaux monospalla con collana multicolore di Bulgari, un vero esempio di sofisticatezza; già dall’anno successivo ha cominciato ad adottare uno stile più etereo, diventando una delle migliori ambasciatrici di Chanel, di cui riesce a indossare ogni collezione, dalle più classiche alle più alternative e rockeggianti fino alle delicate e evanescenti creazioni d’alta moda con un che di principesco, come ha dimostrato il Chanel Couture bianco senza spalline con fiocco rosa sotto il seno sfoggiato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007. Ma la Knightley è anche la perfetta ragazza Valentino, sopratutto da quando la direzione del marchio è passata a Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, creatori di abiti eterei e impalpabili, più che adatti a una creatura dei boschi, dalle linee e dalle lunghezze inusuali, che non incontrerebbero il gusto della maggior parte delle donne comuni, ma che l’attrice inglese sfoggia con estrema leggiadria, riuscendo a far innamorare anche le più perplesse. Se alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno indossava una creazione d’alta moda a maniche lunghe e molto accollata che sembrava un abito da ballo, l’anno prima alla Festa del Cinema di Roma aveva sfoggiato un lungo abito color carne di velo con una rosa sullo scollo e quest’anno ha esibito un meraviglioso abito color carne con ricami di fiori multicolore lungo fino alle caviglie. Ma la giovane attrice apprezza anche l’immaginifico marchio americano Rodarte, della cui collezione primavera/estate 2008, costituita da abiti di tessuti leggerissimi con modeste decorazioni floreali che sembravano scivolare addosso, perfetti per un essere fatato. Nel 2007 ha sfoggiato molti pezzi, e creazioni d’alta moda di Elie Saab, lo stilista più amato dalle star di Hollywood, dalle linee delicate e ultrafemminili, ben adatte alla sua figura. Al Festival del Cinema di Toronto dello scorso anno indossava un abito corto luccicante a maniche lunghe e molto accollato che però lasciava scoperta la schiena, mentre quest’anno, allo stesso evento, era semplicemente perfetta in lungo abito nero con ricami e piccole decorazioni iridescenti. Inoltre, da perfetta inglese, promuove marchi del suo paese, come le stampe floreali di Erdem e le creazioni alternative di Christopher Kane, che riesce a sfoggiare in modo sorprendente, adattandole al suo stile da giorno anni Quaranta, caratterizzato da vita alta e lunghezze al ginocchio.