Quel velo che ruba lo sguardo
Dietro la veletta ogni sguardo aveva non uno, ma infiniti significati.
Strumento raffinato di seduzione, quella lieve cortina di pizzo era in grado di rendere squisitamente audace qualunque donna la indossasse.
La veletta, che furoreggiò nell’Ottocento per poi tornare in auge nella moda degli anni ’30 del XX secolo fino a scomparire quasi del tutto dopo il secondo conflitto mondiale, sta nuovamente conquistando le passerelle in questo inizio di Millennio, proposta ormai da molti stilisti. E non solo a corredo degli abiti da sposa più romantici (con tanto di piume, cristalli e perline a decorare l’etereo tessuto), ma come vera e propria tendenza forte, capace di imporsi in contesti multipli ad alto tasso di sofisticatezza retrò.
In effetti, quella griglia impalpabile che scende dall’alto a velare gli occhi, la parte del volto più espressiva, come uno schermo grazioso che cela e rivela nello stesso tempo, finisce per catturare irresistibilmente l’attenzione altrui, mettendo in paradossale evidenza proprio ciò che in teoria dovrebbe nascondere.
Utile anche per imbrigliare l’acconciatura (alcune optano per originali cerchietti in abbinamento, senza dover ricorrere al cappello), la veletta non è più appannaggio delle sole signore della buona società e delle occasioni formali (vedasi la classica versione nera in segno di lutto). Resta comunque un emblema per eccellenza della spensierata Belle époque, raffigurata dai più celebri artisti del tempo in molteplici ritratti, dopo aver fatto la sua comparsa già nella prima metà del XIX secolo (si pensi alla deliziosa “Giovane donna con veletta” di Renoir, conservata al Musée d’Orsay a Parigi, o alla raffinata “Donna con veletta” di Giuseppe De Nittis che campeggiava in una bella mostra dedicata allo stesso De Nittis ed a Tissot in quel di Barletta, qualche anno fa, nella sezione dall’eloquente titolo “Modi e mode della nuova borghesia urbana”).
Tecnicamente la veletta consiste in una sottile striscia di rete a maglie fini, appuntata ad un copricapo in modo da scendere sul volto.
Di recente l’abbiamo vista indosso a più di una diva hollywoodiana (perfetta era la maliziosa Drew Barrymore con la veletta chiara sfoggiata in occasione della prima del film “Grey Gardens”) e, per non citare i soliti couturier francesi da Dior in giù, ricordiamo che già l’anno scorso questo accessorio è stato rilanciato per la primavera/estate da griffe del calibro di Dolce&Gabbana, Antonio Marras, Enrico Coveri, ecc.
Insomma, anche la “vecchia” veletta ha finalmente avuto l’onore di essere “sdoganata”, per cui, care signore, non fatevela mancare: proverete l’ebbrezza di potervi celare”¦ senza passare inosservate!
sapete dirmi dove è possibile acquistare la veletta per sposa che trovo qui sul vs. sito?
grazie marianna
Mi dispiace, non abbiamo riferimenti commerciali