Stralci d’autore……
Alla fine dell’anno, come per una sorta di “magia”, ritornano alla mente e si materializzano tutte insieme quelle suggestioni che, a partire da un libro, da una mostra, da un film visto in una sera particolare, da uno spettacolo teatrale, da un cartellone pubblicitario, da un convegno…..si sono impresse in noi rimanendoci dentro.
E, nel percorrere a ritroso tratti e pezzi di cammino, nel riordinare scaffali e memoria, nel ritrovarsi tra le mani cataloghi o vecchi biglietti sfuggiti alla vista, è piacevole e quasi terapeutico fare di nuovo “parlare” ciò che già ci aveva mosso l’anima.
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Suggestioni, si è detto. Proviamo a metterne in fila un po’……..
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“LE BORSE DELLE MERAVIGLIE”, ad esempio….
Caleidoscopico catalogo curato da Fabiana Giacomotti e edito da Skira che ripercorre i 60 anni di carriera di Carla Braccialini, lavoratrice indefessa -nonché Cavaliere del Lavoro- e sostenitrice del valore inestimabile del Made in Italy. Tre figli amorevoli accanto a lei, sempre alla ricerca di nuove creature da “confezionare”, da “mettere al mondo”. Davvero intima la risposta datami alla fine della presentazione in Triennale di questo esempio di vita “dedicata”. Intima ma meritevole di divulgazione.
“Come mai tra le innumerevoli forme delle sue trentanovemila borse (TRENTANOVEMILA!!!) -tra casette e pesciolini, tra funghetti e automobili, tra orologi e navi, tra fiori e cartoline- non ce n’è anche una a forma di cuore?”
“Perché il cuore c’è in tutte, è dentro ognuna di esse, sta alla base di ogni mio progetto”.
Cosa portarsi “a casa” di più da un incontro? Scoprire che in una sua borsa-“in cui entra ed esce la vita di ogni giorno con le sue gioie e le sue disillusioni“- è nascosto ciò che più conta per dare il ritmo a tutto il resto, dà la spiegazione di un successo ogni anno più evidente.
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“IL VERO LUSSO: CAVIALE O UN’AGENDA SENZA APPUNTAMENTI?”, ad esempio….
Provocatorio e curioso titolo di un convegno promosso da SAATCHI & SAATCHI, l’agenzia creativa più premiata in Italia, tenutosi a Villa Necchi Campiglio, dove ci si interrogava su molti dei significati del modo di vivere oggi….
Consolatorio scoprire che “Celebrare i valori umani, abbracciare l’inventiva, fare proprio il concetto di personalizzazione, creare un rapporto di intimità…….” è la chiave di volta per dare una nuova veste a un consumato consumismo…..
“Le persone sono in cerca di significati, non di eccessi sfrenati e gratuiti……e il tempo diventa il vero lusso”.
Che gioia ritrovare qui il famoso pensiero dello scrittore Enzensbeeger: “Il lusso del futuro si congederà dal superfluo e andrà alla ricerca del necessario…..il TEMPO, l’ATTENZIONE, lo SPAZIO, la CALMA, l’AMBIENTE, la SICUREZZA”.
L’augurio più auspicabile, mi vien da dire…..
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“FASHION IS FOOD, FOOD IS FASHION”, ad esempio…..
Gioco di parole -basato sul sempre più attuale connubio tra moda e cibo- che ha stimolato interpreti illustri e competenti al Milano Fashion Global Summit 2014, tenutosi al Palazzo Lombardia di Milano un paio di mesi fa.
Dichiarazioni piacevoli, si sono ascoltate…..
“Cibo come compagno di viaggio indispensabile e…..indispensabilità dell’Italia” (Ferragamo); “Operai di noistessi che non facciamo siesta” (Bertelli/Prada); “L’Italia viene messa a tavola” (Marchetti di Yoox); “Il cibo èun’arte che utilizziamo tutti i giorni” (Tommaso Trussardi); “L’autenticità nella moda come nel resto è lacosa più importante e occorre sempre più restituire quel che si è avuto dall’Italia” (Lavinia Biagiotti); “Il cibo, oltre che essere nutrimento, è fonte d’ispirazione per la passerella” (Kean Etro); “Cibo come essenza dellacittà che apre ad EXPO” (Alberto Baldan, CEO di “La Rinascente”); “Moda da mangiare ed estetica del cibo” (Italo Rota, architetto)………
Affamarsi di qualità, non saziarsi mai di cultura, nutrirsi di bellezza. Questo il succo.
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E ancora, andando più velocemente…
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La straordinaria ed eclettica personalità di Piero Fornasetti -per cui non basterebbe un anno intero per descrivere la innumerevole meraviglia della sua produzione- di cui, all’ingresso della mostra milanese a lui dedicata, colpiva come un dardo questa “confessione”:
“Non credo nelle epoche né nelle date. Non ci credo. Mi rifiuto di stabilire un valore di una cosa in base alla data. Io voglio liberare la mia ispirazione dai confini del solito……e l’idea è quella di non adeguarsi….Per esempio sto proponendo l’idea di creare delle cose per la moda che non passino di moda….”
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E la delicatezza del film di Uberto Pasolini “Still Life”. Tutto, dopo un anno, da rivedere, da riscoprire, da assaporare. Cercarlo per fare proprie le sue immagini e il suo messaggio può essere un regalo -di stile, di modi- a noi stessi. “Non è troppo tardi”, la frase decisiva e pregna di promesse.
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Poi, vero “inno alla vita”, gli insegnamenti di Etty Illesum. Nel 2014, in occasione del centenario della nascita, molti sono stati gli omaggi dedicati a questa giovane donna morta ad Auschwitz nel 1943 senza che volesse sfuggire alla sua sorte. Letture teatrali -la più suggestiva quella fatta al Sacro Monte di Varese da tre attrici di spessore (Crippa, Fracassi e Marinoni) in una serata di luglio indimenticabile!-, mostre di eleganti fotografie di famiglia contrapposte a quelle di atroci momenti di guerra, esposizioni di frammenti del suo intenso “Diario” e delle sue commoventi “Lettere” (Adelphi), conferenze e molto altro….
Etty, maestra d’amore e “cuore pensante”, ci ricorda che:
“Se la vita si è fatta più dura e più minacciosa, si è fatta ancora più ricca nella misura in cui abbiamo rinunciato alle nostre pretese e accogliamo con gratitudine, e come un dono del Cielo, tutto ciò che resta buono”.
La sua tenacia, il suo amore verso tutto “nonostante”, la sua spiritualità lucida e disarmante, la sua capacità di essere attuale -di moda- sempre, la sua ricchezza d’animo fertile e smisurata….
Un vero e giusto e grande toccasana per aprirsi alla fiducia verso quel che verrà. Ogni giorno e in ogni momento.
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Buon Anno a tutti.